“Il coraggio di avere paura”, uno spettacolo dedicato a don Peppe Diana
Al Teatro Totò di Napoli, “Il coraggio di avere paura”. Uno spettacolo in ricordo di don Peppe Diana a 25 anni dalla sua uccisione
Il 19 marzo ricorre l’anniversario della morte di don Peppe Diana, prete scout di Casal di Principe ucciso il 19 marzo 1994 con quattro colpi di pistola. Quest’anno, a venticinque anni dalla sua tragica scomparsa, il Teatro Totò di Napoli ha deciso di ricordarlo con uno spettacolo teatrale intitolato “ Il coraggio di avere paura”.
Lo spettacolo, in scena da giovedì 21 febbraio 2019 a domenica 3 marzo 2019, sin da subito, ha avuto il patrocinio dell’associazione di promozione sociale “Comitato don Peppe Diana”, di Libera Nazionale, del Comune di Napoli e del Comune di Casal Di Principe.
“Il coraggio di avere paura”, scritto da Gaetano Liguori e Ciro Villano, vede protagonisti Ciro Liucci e 20 attori dell’Accademia delle Arti teatrali del Teatro Totò. Prevede anche la partecipazione del famoso attore Ciro Esposito che, dopo aver debuttato nel 1992 nel film “Io speriamo che me la cavo”, ha iniziato a lavorare in tv in numerose serie di successo.
Don Peppe, ucciso brutalmente dalla camorra a 36 anni, aveva piantato il seme della legalità e del cambiamento: “Non c’è bisogno di essere eroi”, diceva, “basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura, il coraggio di fare delle scelte, di denunciare.”
Lo spettacolo “Il coraggio di avere paura” è un pungolo per la coscienza di ciascuno, è un invito alla riflessione. È nato proprio per non dimenticare, per ricordare la storia e il coraggio di don Peppe.
NOTE DI REGIA: Siamo nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, sono le 7:25 del 19 Marzo 1994 è san Giuseppe. Don Peppino Diana dirà messa molto presto quella mattina, poi si recherà ad Aversa all’ITIS A. Volta dove insegna.
Per il pomeriggio i suoi amici gli hanno preparato una piccola festa per il suo onomastico, ma quella festa e quella messa annunciata per le 7:30 non saranno mai celebrate. I killer della camorra spezzeranno la sua vita con quattro colpi di pistola sparati a bruciapelo con rara ferocia in pieno viso. Peppino tre giorni prima della sua morte , era stato interrogato in procura sui rapporti d’affari tra politica e camorra. Solo qualche mese prima aveva organizzato una fiaccolata anticamorra che aveva coinvolto però solo poche persone. Aveva firmato un documento di denuncia contro la malavita organizzata, si dava da fare per aiutare gli extracomunitari, lavorava con una comunità che si occupava dei tossicodipendenti e seguiva con passione il gruppo dei giovani scout. Un prete molto scomodo quindi , per chi fa del malaffare una regola di vita .
Ecco perché muore a soli 36 anni Don Peppe. Voleva educare i giovani alla legalità , al rifiuto della convivenza con la camorra ed al suo sistema di potere. Probabilmente questa azione civica quotidiana gli è costata la giovane vita. Ecco quindi che il modo migliore per rendere onore alla sua memoria ci è sembrato quello realizzare uno spettacolo teatrale che ci parlasse di lui, della sua vita, dei suoi dilemmi, dei tanti dubbi che Don Peppe aveva avuto anche sull’atteggiamento della stessa chiesa nei confronti dei camorristi.
Gaetano Liguori
Lascia un commento