Il killer di Vincenzo Ruggiero è stato vittima di un prete pedofilo: le testimonianze
Il killer di Vincenzo Ruggiero,Ciro Guarente, è stato vittima di un prete pedofilo. Ad oggi le testimonianze
Ciro Guarente è il killer che il 7 Luglio dell’anno scorso ha ucciso Vincenzo Ruggiero, 25 enne di Parete in un’abitazione di Aversa, il cui corpo fu ritrovato sezionato in un garage del quartiere Ponticelli di Napoli. Il 36enne ex cuoco della Marina Militare è in carcere da circa 11 mesi e ultimamente ha chiesto di essere interrogato tramite il suo legale Dario Cuomo per svelare importanti fatti per le indagini.
Guarente, quand’era minorenne e frequentava le scuole elementari di Ponticelli, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, sarebbe stato vittima di un sacerdote già accusato di pedofilia. L’avvocato avrebbe raccolto le testimonianze di altre vittime del prete che erano a conoscenza delle violenze subite da Guarente. Violenze mai denunciate ma che gli avevano provocato un grave trauma che, secondo la difesa del presunto killer, potrebbero essere alla base del tragico delitto compiuto quel venerdì sera.
L’accaduto e le testimonianze
Originario di San Giorgio a Cremano ma da tempo residente a Giugliano, secondo gli investigatori Guarente avrebbe avuto un movente passionale, dovuto alla gelosia nei confronti di Vincenzo, giovane commesso al negozio “Carpisa” del centro “Campania” di Marcianise e attivista per i diritti gay, che viveva insieme ad una amica trans, Heven Grimaldi, in un appartamento di Aversa. Proprio con la bella trans Ciro aveva condiviso un periodo di amore e passione, poi finito. E di questo avrebbe ritenuto responsabile anche Vincenzo. Ma fra la sua ex e il giovane di Parete, invece, c’era solo un rapporto di profonda amicizia, come sottolineato anche dalla stessa Heven in alcuni post su Fb. Così la sera del 7 luglio, mentre la trans Heven era fuori città, Guarente si presentò nell’appartamento di Aversa per un chiarimento con Vincenzo, terminato in una lite che provocò la morte del 25enne. Guarente viene incastrato però da una videocamera di sorveglianza posta davanti all’ingresso della palazzina di Aversa in cui si notava l’ex militare caricare il cadavere in auto. Poi, il 29 luglio, il ritrovamento dei resti di Ruggiero in un garage di via Scarpetta. Il cadavere era stato sezionato, poi cosparso di acido muriatico e in parte occultato. Altri resti erano sparsi nel garage e altri addirittura non sono stati finora trovati, tant’è che la famiglia della vittima attende ancora l’autorizzazione per celebrare il funerale di Vincenzo.
Ad oggi sono 5 i testimoni che dichiarano di aver ricevuto violenze da parte del sacerdote che ha abusato anche di Guarente. Si tratta di don Silverio Mura, che in quel periodo era parroco nella chiesa di Ponticelli. I testimoni/vittime sembrerebbero segnalare solo oggi quanto è accaduto, riportando ciò che è successo a loro e a al killer di Vincenzo. Saranno testimonianze attendibili? Lo scopriremo nel corso delle ulteriori indagini che faranno luce su questa storia.
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