Federico II, decine di professori indagati per doppio lavoro
Federico II, decine di professori sono sotto inchiesta per aver svolto un doppio lavoro nel corso della propria carriera universitaria
Altro polverone si abbatte contro la più antica Università pubblica d’Italia, la Federico II di Napoli. Decine di professori sono indagati per aver svolto un doppio incarico senza aver avuto prima l’autorizzazione dall’Ateneo. Questo fenomeno, come dichiara “Il Mattino”, ha avuto in principio già 10 sentenze riguardanti docenti dell’Università Partenope, sentenze che sono terminate con la condanna di risarcimento dai 30mila e 438mila euro.
Le prime indagini, condotte dal colonnello Giovanni Salerno, hanno riguardato le facoltà di Ingegneria, Medicina, Architettura e Giurisprudenza della Federico II. Qui sono stati trovati docenti che svolgevano attività di consulenza per Comuni e società private su collaudi di strutture, ricevendo buste paga anche con cifre doppie rispetto al loro lavoro principale di “professore”. Ovviamente questo è stato solo il principio di una lunga indagine. Sono stati poi scoperti professori di altri atenei napoletani che svolgevano anche la professione di avvocato, consulenti ministeriali, ingegneri e via dicendo.
C’è un articolo ben chiaro della Costituzione che vieta tutto ciò. Si tratta dell’articolo 53 del decreto legislativo del 30 marzo 2001, poi modificato in seguito dalla Legge Gelmini del 30 dicembre 2010, che così recita:
“I dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza. Con riferimento ai professori universitari a tempo pieno, gli statuti o i regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le procedure per il rilascio dell’autorizzazione nei casi previsti dal presente decreto”.
Nel caso in cui i professori non dovessero sottostare a tale decreto, dovranno restituire il compenso in denaro che gli è stato dato per lo svolgimento della loro prima attività e cioè quella di professore. I professori, quindi, hanno l’obbligo di dichiarare all’ateneo di appartenenza lo svolgimento della loro seconda professione.
Se tutto ciò fosse accertato, il danno per la Federico II sarebbe enorme così come le casse dello Stato. Le indagini sono nel frattempo in corso anche sul resto dell’Italia.
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