Maradona, il ritorno a Napoli tra calcio e polemiche
Maradona è a Napoli e parteciperà domani alla cerimonia che lo proclamerà cittadino onorario. Le sue dichiarazioni ai giornalisti
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NAPOLI, 4 LUGLIO – Maradona è tornato a Napoli e domani riceverà la cittadinanza nell’evento in suo onore che si terrà a Piazza del Plebiscito.
Il suo ritorno è stato accolto da diversi giornalisti i quali hanno toccato tanti temi considerando i molti spunti di riflessione. Si è passati dalle dichiarazioni riguardanti la cerimonia del 5 luglio al suo presunto ‘gettone di presenza’, per poi terminare con fatti di natura prettamente calcistica.
Il Pibe ha innanzitutto ringraziato tutti per l’omaggio che il Sindaco e la città vogliono donargli e lo ha fatto con delle parole che sanno di malinconia:
“Grazie a tutti. Oggi sono cittadino di Napoli. Io la cittadinanza di Napoli già l’avevo il primo giorno che ho messo la maglia numero 10 azzurra. Non potevo mancare a questa festa. Ho corso tanto dietro la palla per far grande il Napoli, come oggi. Dico grazie anche ai miei compagni perché senza di loro non avremmo vinto. Voglio ringraziare a tutti quelli che hanno reso possibile questa cittadinanza. Un grazie anche a mia madre, che se n’è andata e io sono molto triste per questo ma devo sorridere perché lei lo vuole. Questa cittadinanza è per lei, per mio padre e per tutti i napoletani. Io ricordo un San Paolo pieno, ma purtroppo non l’ho visto più. Sarà per me un giorno di quelli che non si dimenticano mai più. Se qualcuno dice che sono venuto per soldi, volevo dire che io la cittadinanza l’ho guadagnata sul campo. Sono tranquillo perché solo a Napoli posso fare quello che voglio. Questa cittadinanza già l’avevo sognata”.
L’ex 10 azzurro ha poi proseguito il suo dialogo con i giornalisti facendo un augurio prima ad Insigne e poi all’intera squadra. Ma come il più bravo dei maestri, che usa bastone e carota, elogia gli uomini di Sarri ma chiede loro di dimostrare di aver compiuto il giusto salto:
“Se Insigne fa più gol di me metta pure la 10. I ragazzi hanno l’esperienza giusta per non perdere punti. Contando i punti che il Napoli ha perso l’anno scorso, si poteva diventare campioni. Per questo dico che è il momento giusto. Per Sarri, per Reina, per Mertens. E’ il momento giusto per dimostrare che Napoli può vincere lo scudetto anche senza di me e quello squadrone”.
L’intervista si chiude con un Maradona decisamente seccato dalle domande sul suo eventuale cachet ricevuto per la presenza all’evento di Piazza Plebiscito e risponde aspramente a chi lo accusa di aver chiesto denaro in cambio della sua partecipazione:
“Giuro su mia madre che a me nessuno è venuto a parlare di soldi. Quando mi hanno chiesto di venire per la cittadinanza, ho subito risposto di sì. Ma perché si deve andare in un posto e chiedere dei soldi sempre? Perché la società è malata. Pensateci su. Per farmi cittadino illustre è possibile che chiedessi soldi? Io ho preso i miei soldi quando giocavo a calcio. Ora i miei introiti sono a Dubai. Questo però non mi soprende perché, quando ci fu la partita d’addio di Maradona, s’era detto che io avessi chiesto cinque miliardi. Sembra una barzelletta. Non esistono i soldi qua. Chi pensa il contrario è malato di testa e pensa solo ai soldi. Se non lavori è dura averne. Mi piacerebbe avere un faccia a faccia con chi ha detto che io ho preso 300mila euro per venire qui. Se me lo date lo sputo in faccia.”
Il solito vecchio Diego Armando Maradona, nudo e crudo. Ma ai napoletani piaceva così e, scommettiamo, piace ancora così!
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