Via Mezzocannone, la storia della fontana del re e l’ilarità del popolo napoletano
Perchè via Mezzocannone ha questo nome? Ecco la storia della fontana del Re Alfonso II… il tutto condito dall’ironia dei napoletani!
[ads1]
Chi non conosce via Mezzocannone? E’ la storica strada delle Università, ricca di cultura e soprattutto di storia. Da sempre luogo affollato di giovani studenti e turisti, la via che collega corso Umberto a Piazza San Domenico Maggiore, nel cuore del centro storico partenopeo, in realtà ha una storiella alla spalle davvero buffa.
Siamo nel XV secolo. La strada era un vicolo stretto denominato via Fontanula, per la presenza di una piccola fontana. Alfonso II di Aragona, allora Re di Napoli, decise di apportare alla stradina alcune modifiche. La piccola fontanella infatti non rappresentava la grandezza e la maestosità della sua figura, per questo motivo decise di dare il via ai lavori per la trasformazione della struttura.
Il risultato però fu tutt’altro che quello sperato dal re. La maestosa opera che avrebbe dovuto suscitare stupore in chiunque si fermasse ad ammirarla, in realtà aveva una grande difetto. La cannella di bronzo da cui sgorgava l’acqua, “il cannone” chiamato volgarmente dai napoletani, era più corta (“mezzo cannone”) di quanto previsto dal progetto iniziale. Piuttosto che magnificenza, la fontana suscitava ilarità tra il popolo che non perse occasione di ricoprire di ridicolo il Re.
Il povero Re Alfonso II fu soprannominato “‘O Re ‘e miezz cannon“, ad indicare una persona impacciata, senza doti, che non faceva che darsi arie senza aver mai concluso nulla. Da qui il cambio di nome della strada: via Mezzocannone, appunto.
A seguito dei continui lavori di restaurazione della strada, purtroppo della fontana non si ha più alcuna traccia se non qualche testimonianza scritta.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
I Cinquestelle accusano il Pd Porticese e la politica dell’ultimo decennio
ARTICOLO SUCCESSIVO