24 Novembre 2016

Anm vende trasporti per evitare il fallimento

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L’anm sembra essere intenzionato a vendere alcuni dei trasporti per evitare il fallimento. L’amministrazione di de Magistris sta cercando delle soluzioni

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La situazione per l’Anm non è molto positiva, infatti per sostenere le casse, l’azienda del trasporto pubblico sembra pronta a vendere i propri beni pur di recuperare qualcosa.Più precisamente potrebbe rientrare nella vendita, il deposito di Stella Polare, valutando il suo valore, intorno ai 15 milioni di euro. In seguito a questa notizia i privati sembrano già essere interessati all’acquisto.

In realtà al momento tutto questo sembra chiudersi in una semplice ipotesi , visto che bisogna attendere la discussione ai piani alti di via Marino. Ciò nonostante in questi giorni l’amministrazione del sindaco De Magistris insieme ai vertici aziendali, è impegnata in una corsa contro il tempo per reperire ulteriori risorse, in modo da evitare scombussolamenti.

In aggiunta, il prossimo 16 dicembre l’assemblea dei soci e il comune di Napoli, si riunirà per approvare il rendiconto di bilancio 2015, che, secondo i primi calcoli potrebbe chiudersi con una perdita di 53 milioni di euro.

Dunque in questi giorni vi è un continuo movimento di incontri, tra tecnici a Palazzo San Giacomo,tra l’amministratore unico di Anm, Alberto Ramaglia, gli assessori Salvatore Palma (Bilancio) e Mario Calabrese (Mobilità), il capo di gabinetto del sindaco Attilio Auricchio e l’amministratore della Napoli Holding ,  dove è confluita la società dei trasporti , Alessandro Nardi. Già recuperati circa 10 milioni di euro, che saranno inseriti nel previsionale di bilancio 2016. Anche se questi non sembrano affatto bastare.

Un nuovo piano di salvataggio si sta creando per garantire il servizio e mettere al sicuro i posti di lavoro. Secondo l’ultimo piano industriale 2014-2017, approvato dalla giunta de Magistris con delibera 102/2015, le eccedenze di personale sarebbero almeno di 200, numeri però non certi.

Infine, tra le varie soluzioni ipotizzate vi è l’avvio delle procedure per accedere alla Naspi, l’indennità di disoccupazione introdotta dal Jobs Act, che potrebbe essere applicata ai dipendenti che si trovano a 2 anni dalla pensione, con la possibilità di integrare la differenza attraverso una sorta di accompagnamento.

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