Topi a scuola nel Napoletano, l’istituto chiude
Per la seconda volta in un mese, l’asilo Italo Calvino di Pomigliano D’Arco è stato invaso dai topi. Dopo la prima chiusura per derattizzazione ad ottobre, ritrovati nuovamente escrementi di ratto. Il Comune ha chiuso l’istituto, ma intanto è polemica con i genitori
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Non c’è pace per l’asilo Italo Calvino di Pomigliano D’Arco.
Dopo la chiusura di ottobre a causa del ritrovamento di escrementi di topi in una classe, oggi l’istituto è stato nuovamente dichiarato inagibile, e per lo stesso motivo.
“Sospettiamo che qualcuno abbia fatto stare in classe i nostri bambini tra gli escrementi di topo“, accusano alcuni genitori che hanno sporto denuncia-querela presso la locale stazione dei Carabinieri.
La scuola, che ospita bimbi dai 2 ai 5 anni, si trova al confine con i binari dismessi della vecchia Circumvesuviana di Pomigliano.
Non si esclude che i roditori provengano proprio dalla vecchia strada ferrata, e che si intrufolino nella scuola attraverso qualche pertugio, in cerca di cibo.
La querela dei genitori punta anche sull’interruzione del pubblico servizio, anche perché i bimbi dovevano essere trasferiti nel plesso Duchessa d’Aosta, ma ciò è risultato impossibile.
Le ragioni di tale impedimento sarebbero legate a motivi di sicurezza, ma in questo modo i bambini non possono frequentare la scuola, e ciò è causa di notevoli disagi.
Intanto si è saputo che la ditta che aveva svolto la prima derattizzazione, ad ottobre, aveva certificato la totale assenza di escrementi di ratti dall’istituto.
Da qui era seguita la riapertura, finché lunedì scorso i responsabili della scuola non hanno avvertito i genitori di aver ritrovato feci di topo nell’istituto, e dunque l’asilo andava nuovamente chiuso.
L’altro ieri si è avuto anche un incontro tra l’assessore al ramo Pasquale Sanseverino, il sindaco di Pomigliano Raffaele Russo e i genitori.
L’assessore ha scritto che “quello che ci sta a cuore è la sicurezza dei bambini” e ha disposto che i bimbi passino temporaneamente nel plesso Andreina Caiazzo. Ma il capogruppo PD attacca: “Il sindaco è responsabile“.
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