27 Ottobre 2016

Chapeau è lo scanzonato e scoppiettante brano di Ivan Granatino per #SG

Chapeau

Chapeau è il brano con cui Ivan Granatino aspira al palco dell’Ariston, le selezioni continuano e tutto è ancora da decidere. Riuscirà ad accedere alla finalissima di Sanremo Giovani che si disputerà dal 3 dicembre in diretta su Rai 1?

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Chapeau a Ivan Granatino che grazie all’ omonimo brano si è aggiudicato l’accesso tra i 60 semifinalisti a Sanremo 2017 per la categoria nuove proposte. Il giovane cantante napoletano che lo scorso anno abbiamo visto in gara a The Voice of Italy, è riuscito a staccarsi grazie a questa partecipazione televisiva un biglietto da visita dal respiro più internazionale che lo ha in qualche modo sradicato dalla banale etichetta di interprete neomelodico.

Dimostrare che la derivazione neomelodica può essere un punto di partenza, ma che poi si possa ampiamente spaziare dal punto di vista musicale è l’intrinseco messaggio racchiuso nel pezzo orecchiabile di Granatino. Ecco la recensione di Napoli.Zon

Chapeau è per convenzione un’espressione verbale di origine francese che sta ad indicare un profondo senso di rispetto, ma è anche cenno di sentita ammirazione. “Togliersi il cappello” quindi, ma difronte a cosa o a chi? Difronte ad una visione assolutamente fedele della realtà, alla quale Granatino in alcune occasioni guarda con occhio critico, in altre con atmosfera più sognante.

Dal punto di vista del mood sonoro, Chapeau ricorda il meglio della tradizione popolare napoletana, ha le assonanze della tarantella e la grinta del pop, ha una potenza articolatoria tipica del rap e quel pizzico di neomelodico che non guasta. Poiché Ivan Granatino è un ragazzo che si è formato tra i quartieri rionali della sua città e ha fatto della strada palestra di disciplina poi conversa in talento artistico.

Partendo da preconcetti di natura alquanto stereotipa, ne è un esempio l’espressione: I buoni si difendono /e i cattivi si combattono, Chapeau ripercorre una rapida carrellata di luoghi comuni e storie vecchie quanto il nostro paese e questa pulsante narrazione risuona in passaggi come: Se fossi presidente farei legalizzare / i sogni di Pannella e del partito comunale e Chapeau a chi fa ballare l’Italia popolare / A chi ha sempre avuto i piedi chiusi in un solo stivale.

Per poi soffermarsi sull’animo ancora fanciullesco posseduto dall’interprete che si fa metafora dell’Italia stessa: Scusate se mi incavolo / ma non mi sembra giusto / che il mondo della favole finisca troppo presto.

L’altalenante motivetto nella metrica davvero simile ad una filastrocca è caratterizzato da un’alternanza anche testuale. Si passa infatti da immagini visive che suggeriscono idee poetiche di una semplicità assoluta come: Chapeau agli innamorati / che dormono sui prati / e poi fanno l’amore dove nasce un altro fiore; a concreti pezzetti di verità nuda e cruda che sapientemente Granatino indora con qualche verso scritto con l’inchiostro della delicatezza: I sogni dei bambini trasportati dai gommoni / mi fanno ricordare che non siamo tanto buoni.

Non sappiamo ancora se Chapeau riuscirà a rientrare di diritto tra le 8 canzoni finaliste a Sanremo Giovani 2017, quel che certo è che si tratta di un brano che non passerà inosservato.

Clicca qui per ascoltare Chapeau

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