Divieto smartphone a scuola: sanzioni per chi non rispetta le regole
Nuove regole e sanzioni: l’Italia vieta gli smartphone in classe anche alle superiori.
REPERTORIO

Divieto smartphone a scuola – La circolare n. 3392 del 16 giugno 2025 estende il divieto di smartphone anche alle scuole superiori. Si tratta di un cambiamento importante nella politica scolastica del MIM.
Questo provvedimento segue la nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, che aveva già introdotto restrizioni per elementari e medie.
Divieto smartphone a scuola: i dettagli della nuova circolare
Il ministro Valditara definisce la misura “necessaria e urgente”: la decisione si basa su evidenze scientifiche che mostrano gli effetti negativi dello smartphone su sonno, concentrazione e rendimento scolastico.
Le eccezioni riguardano gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento o disabilità, per i quali l’uso del cellulare può essere integrato nel PEI o PDP. Nelle classi tecnologiche (informatica, telecomunicazioni) è permesso l’uso per scopi didattici, così come l’impiego di tablet, PC e lavagne digitali.
Il Codacons plaude alla decisione, ma insiste affinché vengano introdotte sanzioni per le scuole che non faranno rispettare la circolare. L’associazione, guidata da Carlo Rienzi, sottolinea che il divieto era già previsto dal 2007 ma sistematicamente ignorato: il cellulare in classe è fonte di distrazione, bullismo digitale e violazione della privacy. Il Codacons invita i genitori a segnalare le violazioni e segnalare i dirigenti scolastici alle Procure.
Salute mentale a rischio: adolescenti, schermi e depressione. Cosa dicono gli studi scientifici?
Accanto a questa svolta normativa, emergono dati preoccupanti sulla salute mentale dei giovani. Secondo uno studio recente, il 43 % degli adolescenti tra 12 e 17 anni usa lo smartphone oltre 5 ore al giorno: questa iperconnessione causa disturbi del sonno nel 33 % dei casi e ansia nel 58 % degli utenti.
Anche le università di Columbia e Weill Cornell hanno condotto ricerche pubblicate su JAMA. Gli studi mostrano che il problema non riguarda solo il tempo trascorso davanti agli schermi: conta soprattutto come vengono usati social e videogiochi. Questo tipo di utilizzo, infatti, può aumentare il rischio di ansia, depressione e comportamenti problematici.
Il nuovo divieto rappresenta un passo importante ma da solo non basta: serve un approccio integrato che includa educazione digitale, alfabetizzazione emotiva e aggiornamento dei regolamenti scolastici. Inoltre, è fondamentale introdurre sanzioni chiare per far rispettare le regole. Solo in questo modo si potrà proteggere il benessere degli studenti contro la distrazione digitale.
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