Omicidio Mongillo, “Spinello e spumante, poi la roulette russa”
Dalle rivelazioni del diciannovenne Antonio Zampella, emergono particolari inquietanti della morte di Marco Mongillo
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Svolta nelle indagini dell‘omicidio di Marco Mongillo, il pizzaiolo ventenne trovato morto due giorni fa, in un abitazione del Rione Rosalia a Caserta. Antonio Zampella, costituitosi a poche ore del ritrovamento, presso la Caserma dei Carabinieri di Caserta, ha raccontato ai militari la dinamica dell’omicidio. Un folle gioco alla roulette russa, avrebbe causato la morte del giovane pizzaiolo casertano.
Secondo quanto emerge dalle dichiarazioni del Zampella ai militari dell’arma, riportate quest’oggi dall’edizione on line del IlMattino, droga e alcool avrebbero fatto da cornice ad un omicidio dai contorni dgrotteschi: “abbiamo fumato uno spinello dopo pranzo. Dopo lo spumante, ho deciso di far vedere a Marco la pistola che avevo comprato a Castelvolturno. Ho impugnato l’arma e più volte, ridendo, l’ho messa sul tavolo per gioco. Infine ho premuto il grilletto appoggiando la pistola sulla mia tempia. Per ben due volte il colpo non è uscito. Ero convinto che l’arma fosse scarica. Ho dato una pacca sulla spalla a Marco dicendo di stare tranquillo, tanto non sarebbe accaduto nulla. Poi l’ho messa sulla sua fronte, così, ed è uscito il proiettile. Ho visto il sangue. E non ricordo più nulla. So soltanto che non volevo finisse così“.
Le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere proseguono e si cerca di far luce sul ruolo giocato da una terza persona presente al momento dell’omicidio: l’appartamento del Rione Rosalia era occupato da una terza persona, risultata poi agli arresti domiciliari.
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