Elezioni Europee 2024, chi ha vinto, l’avanzata dell’estrema destra e le sorprese in Italia
Le Elezioni Europee del 2024 segneranno sicuramente un punto di svolta nella storia dell’Unione. Il risultato è abbastanza chiaro: c’è una virata a destra. Tant’è vero che è il Partito Popolare ad ottenere la maggioranza dei seggi dell’Europarlamento, ma, nonostante ciò, i popolari riproporranno la ‘maggioranza Von der Leyen’ con il Partito Socialista Europeo e i liberali di Renew Europe.
Queste elezioni segnano un punto di volta anche per la netta avanzata delle destre estreme nella maggior parte dei paesi europei: il gruppo dei Conservatori e Riformisti, quello di cui fa parte Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, otterrà 82 seggi; mentre Identità e Democrazia – Lega e Rassemblement National (Le Pen) – ha conquistato 58 seggi.
Elezioni Europee 2024: i risultati in Italia
Le Elezioni Europee 2024 hanno portato a una polarizzazione in Italia. Da una parte, infatti, Giorgia Meloni ha confermato la propria leadership nella sua coalizione ottenendo oltre 2 milioni di preferenze personali e portando il suo partito al 28,8%. Dall’altra parte della barricata, Elly Schlein, con il suo Partito Democratico, ha ottenuto il 24,1%, confermandosi principale forza d’opposizione al governo.
Tracollo Movimento 5 stelle: l’avvocato del popolo Giuseppe Conte riesce a raggiungere a fatica il 10% (percentuale in più, percentuale in meno). Viene premiata la scelta del leader della Lega, Matteo Salvini, che con la candidatura di Vannacci (ha ricevuto mezzo milione di preferenze) è riuscita ad ottenere il 9%. Iniezione di voti, però, non sufficiente per tenere dietro Forza Italia di Antonio Tajani che incassa un mezzo punto percentuale in più.
Nelle retrovie, tra i partiti che lottavano per superare la soglia di sbarramento, ci sono alcune sorprese; Alleanza Verdi Sinistra vola al di sopra della aspettative, riuscendo ad agguantare un importante 6.7%. Percentuale che molto deve alle candidature di Ilaria Salis e Mimmo Lucano.
L’altra sorpresa, invece, sta nel mancato superamento della soglia di sbarramento di Azione e di Stati Uniti d’Europa (rispettivamente 3,34% e 3,76%).
Preoccupante il dato sull’affluenza che fa segnare 49,6%. Questo significa che meno di un italiano su due si è recato ai seggi per espletare il proprio diritto di voto. Un chiaro quanto sconfortante segnale che i cittadini italiani sono disaffezionati verso la politica e la classe dirigente del nostro paese.
Le ripercussioni del voto in Francia
Il voto europeo in Francia ha portato a un vero e proprio stravolgimento dello stato di cose presente. Il Presidente francese Emmanuel Macron, infatti, ha deciso di sciogliere il Parlamento a seguito del risultato; il Rassemblement National della Le Pen ha raccolto il 32% dei voti, mentre le liste del presidente appena il 14,5%. Pertanto, nuove elezioni si svolgeranno in Francia il 30 giugno (1° turno) e il 7 luglio (2° turno).
Significativi anche in risultati della Germania, dove il partito di destra estrema Adf è riuscito a diventare secondo partito (15,3%), superando quello del cancelliere Scholz, che si ferma al 14,2%.
In Spagna Vox non è riuscito a sfondare: si ferma a un 9,6%, guadagnando comunque 3 seggi rispetto alla scorsa tornata elettorale. Anche in territorio Iberico il Partito Popolare si conferma primo forza politica (34,2%). Ottima prova dei socialisti di Pedro Sànchez che riescono comunque ad attestarsi sul 30,18%.
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