Federico II, occupato il rettorato dalla Rete studentesca per la Palestina
Gli studenti chiedono la rescissione degli accordi con le università israeliane, tra cui la Tel Aviv University
Federico II, occupato il rettorato della sede centrale dagli studenti e attivisti della Rete studentesca a sostegno della causa palestinese.
In particolare, la richiesta degli attivisti è quella della cessazione immediata degli accordi dell’Università con lo stato di Israele.
Federico II, rettorato occupato: i dettagli della protesta
Gli studenti e attivisti della Rete studentesca hanno occupato il rettorato la mattina di lunedì 8 aprile. Il motivo principale dell’occupazione è infatti la collaborazione dell’università napoletana con quelle israeliane: al centro della contestazione, però, anche tutte le forme di collaborazione ancora intrattenute con Israele.
“Gli obiettivi principali per cui proseguiamo nella nostra lotta restano la rescissione degli accordi con le università israeliane: tra queste, ad esempio, accordi con la Tel Aviv University, università israeliana che accoglie l’Institute for National Securities”: così si legge infatti nel comunicato ufficiale della Rete, diffuso sui social. Non solo, importante nella contestazione degli studenti è anche la responsabilità della Leonardo, “prima azienda esportatrice di armamenti per l’esercito sionista, prima azienda italiana cioè, complice del genocidio secolare in Palestina”.
Obiettivo degli studenti è però anche quello, come dichiarato, di instaurare un dialogo con il rettore Matteo Lorito. Il rettore non si è infatti per ora presentato né rilasciato dichiarazioni. L’occupazione, che procede da due giorni, ha trovato il sostegno non solo di numerosi studenti ma anche docenti della Federico II. L’occupazione del rettorato segue tra l’altro in maniera simile quella dello scorso 6 novembre, quando diversi studenti avevano invece occupato il rettorato dell’università Orientale. L’obiettivo era similmente, infatti, quello di portare l’attenzione sulla causa palestinese e sulle responsabilità degli atenei italiani.
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