Napoli-Monza: Mazzarri in conferenza stampa
All'indomani dal match in casa con il Monza, Mazzarri parla durante la conferenza stampa avvenuta al Konami Training Center di Castel Volturno
NAPOLI MONZA CONFERENZA MAZZARRI – Domani il Napoli giocherà in casa contro il Monza alle ore 18:30. La squadra dovrà fare a meno di Osimhen e Politano, poiché entrambi hanno avuto cartellino rosso nello scorso match contro la Roma, che si è concluso con 2 gol per i giallorossi.
Mazzarri fa il punto della situazione nella conferenza stampa svoltasi al Konami Training Center di Castel Volturno.
I dettagli della conferenza di Mazzarri all’indomani Napoli-Monza
La conferenza è iniziata alle 11:35 e si è conclusa alle 11:54. Ecco tutte le dichiarazioni dell’allenatore del Napoli:
Come sta la squadra? Dobbiamo aspettarci qualcosa di diverso domani?
“Intanto voglio ringraziare il pubblico, so che ci sarà lo stadio pieno, sono contento che ci daranno una mano in un momento difficile. Li ringrazio già da ora. Per quanto riguarda il discorso tattico, oggi faccio l’allenamento e sapete che ce ne sono pochi. Fatemi se volete le domande sui singoli giocatori disponibili perché ora sono tanti gli indisponibili, ma dobbiamo fare una grande gara domani”.
Rispetto all’emergenza che mercato si aspetta? Oltre Elmas possono uscirne altri. Si aspetta una rivoluzione?
“Le rivoluzioni non si fanno a gennaio, non c’è il materiale per poterlo fare, credo. Io del mercato preferisco ne parli la società, io voglio dare una mano ai giocatori a riprendere quella fiducia che avevano l’anno scorso, giocando bene e cercando di essere equilibrati e non fare leggerezze ed errori da evitare. Sarà una partita difficile, il Monza è una squadra che ha messo in difficoltà la Lazio, l’ho vista perchè gioca con un modulo come il nostro ma il Monza verrà senza nulla da perdere, gioca bene ed ha un bravo allenatore. E’ una gara importantissima per tanti motivi e non vorrei andare oltre la partita”.
Come stanno Lindstrom e Lobotka?
“Entriamo nello specifico. Ad ogni gara ho avuto massimo 2-3 allenamenti, oggi è importante per valutare Lindstrom, Lobotka ed altri acciaccati. Faccio un esempio: per provare determinate cose, non essendo un giocatore ancora recuperato, non ho potuto provare. Oggi valuterò tutti e deciderò chi giocherà. Cominciano ad essere tante le defezioni, siamo un po’ in emergenza”.
Mancheranno Osimhen, Politano, Natan, come si affronta questo periodo? Chi recuperi?
“Lobotka è un titolarissimo, vediamo come sta, se sta bene, gioca. Lindstrom non ha i 90 minuti, dovrò pensare una staffetta se gioca dall’inizio oppure può subentrare. I 5 cambi ci sono per fortuna, in base a quanti saremo dovrò essere bravo a capire chi può iniziare e chi dovrà essere sostituito”.
Non potete permettervi altri errori. Come fronteggi l’emergenza: resti col tridente?
“Se vogliamo tenere i 3 davanti poi ci sono altri che non hanno giocato come Zerbin, ma che si comportano bene in allenamento, per restare con le stesse cose tattiche, ma dovrò valutare anche cosa ci propone il Monza. All’Olimpico contro il 4-3-3 della Lazio ha fatto bene, valuterò cosa conviene in base alle risorse che avrò disponibili”.
Quale soluzioni le piace di più davanti alla difesa se mancherà Lobotka?
“Ho grande fiducia in Cajuste, è arrivato quest’anno, sono convinto che da qui a poco sarà un giocatore importante del Napoli. Ha tante qualità. Può partire lui lì, ma Anguissa è uno così esperto che posso anche cambiare eventualmente. Senza Lobotka, Cajuste è più indicato, anche perché in un cambio di un reparto è importante cambiare meno possibile, Anguissa ha sempre giocato mezzala destra e ci sono meccanismi collaudati da toccare meno possibile. Dovrebbe essere questa l’indicazione”.
Ha detto che avrà pochi allenamento, dopo il Monza avrà un po’ di tempo, come strutturerà il lavoro? Si aspetta volti nuovi?
“Se siamo anche in emergenza, sì. Natan ad esempio mi diceva il dottore ha un mese e mezzo… non è di poco conto. Qualcosa andrà considerato, ma tendo a non parlarne perché ci sono state le feste, poi ci sarà l’ultimo dell’anno e per me il Monza è una tappa fondamentale da superare al meglio. Poi ci aggiorneremo, non possiamo guardare a lungo termine, ci serve fiducia e serenità per giocare come prima”.
Come giudica il lavoro svolto finora?
“Mi conoscete, mi sento di Napoli, sono tornato per dare una mano. Le partite che ho fatto sapevo di doverlo fare, vedendo come sono andate mi brucia non aver raccattato alcuni punti. Potevano esserci almeno due punti per noi e due punti in meno alle rivali e li avremmo meritati per come si sono sviluppate. Abbiamo meno punti di quelli che meritavamo”.
Si aspettava un atteggiamento diverso da Osimhen a Roma?
“Tendo sempre a dare meriti ai giocatori se si fanno campionati buoni, lo sapete. Questo ragazzo da quando è rientrato viene martoriato, dall’inizio alla fine, anche quando l’azione non è lì, lì forse sentiva la pressione perché l’anno scorso ha fatto grandi cose e ci sta un po’ di nervosismo. Poi c’è la Coppa d’Africa, ha avuto l’infortunio. Tendo a scusarli, non perché sono un buonista, ma perché poi quando tornerà ci darà una grande mano”.
I numeri al Maradona piangono, come si torna a vincere?
“Quando stiamo bene imponiamo il gioco a tutti, ma bisogna stare attenti a non prendere contropiedi mentre si attacca. Tante partite siamo stati più corti, abbiamo preso meno contropiedi, meno errori difensivi, ma ogni tanto si fa un errore e si prende gol subito. Dobbiamo fare il nostro gioco, ma funzionale al risultato e purtroppo quest’anno non è stato così molte volte”.
Pensa a Simeone titolare? Insieme a Raspadori?
“Mi piacciono entrambi, farli giocare insieme significa cambiare modulo e molti meccanismi, andrebbe provato con più tempo. Una punta in panchina però bisogna averla. Poi se giocano entrambi, uno dei due è stanco nel finale, poi chi metto dalla panchina? Siamo contati, è più facile giochi uno dei due e così l’altro può subentrare”.
Il Napoli è in una terra di mezzo, fa delle cose come la costruzione ed il possesso ma non bene e non fino in fondo.
“Nelle zone importanti ci arriviamo sempre, se lei vede il possesso e nella trequarti ci stiamo più degli altri, ma lì siamo poco incisivi. Non facciamo la cosa fatta bene in quella zona. Però per esempio credo che la finalizzazione… vorrei fare 10 minuti di schemi d’attacco, ma se ne faccio troppi domani sono affaticati, gli allenamenti sono pochi e se non alleni certe cose le perdi. Poi col video ed i sistemi moderni, i giocatori ormai sono abituati, in 10 minuti capiscono tanto, non come anni fa. Di contropiedi se ne prendono meno, 1 a partita, prima era diverso, l’equilibrio lo sto vedendo, ma serve anche fortuna nell’episodio e svolti, finora è successo al contrario”.
Quanto sente sua questa squadra? Erano caratterizzate per gara, voglia, tempra.
“Bella domanda, iniziano a pensare come piace a me, non sempre riusciamo a farlo vedere, anche qualche reazione inopportuna fa capire che c’è il fuoco dentro, ma per ora non lo riusciamo ad incanalare bene come a Roma. Poi su Politano voglio dire una cosa: è un ragazzo stupendo, dà l’anima, ha avuto un momento di nervosismo, ci eravamo detto che bisognava vincere, stava andando in contropiede ed ha avuto un gesto di stizza, ma il ragazzo c’è, per assurdo in negativo, ma c’è quella cosa e appena ci girerà qualche episodio spero di rivedere la mia squadra che non molla mai. Siamo sulla strada giusta”.
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