Cardito, Giuseppe ucciso di botte a 7 anni: confermato ergastolo al patrigno
Anche la Corte di Cassazione ha confermato l'ergastolo a Tony Essobti Badre
CARDITO – Confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione l’ergastolo a Tony Essobti Badre, il patrigno che il 27 gennaio 2013 ha ucciso di botte Giuseppe Dorice, bimbo di 7 anni di Cardito. Si conclude così la tragica vicenda che vide la morte del piccolo e il successivo ricovero della sorella sempre a causa di percosse.
Dopo la sentenza della SC la condanna all’ergastolo è divenuta definitiva.
Cardito, la tragica morte di Giuseppe Dorice
Cardito Giuseppe ucciso di botte. All’epoca, quando avvennero i fatti, la morte del piccolo Giuseppe sconvolse l’intera comunità di Cardito e tutto l’hinterland napoletano. Ciò che sconvolse fu l’efferatezza dell’omicidio: il bambino venne colpito con violenza con pugni, schiaffi e persino con un bastone. La violenza che subita da Giuseppe, si ricorda che aveva solo 7 anni, lo portò prima al coma e poi al decesso. Il successivo esame autoptico sulla salma determinò che le ferite riportate dal piccolo erano così gravi che nemmeno il tempestivo intervento da parte dei medici avrebbe potuto sottrarlo al suo destino.
Tony Essobti Badre percosse con la stessa brutalità anche la sorella maggiore di Giuseppe. I medici riuscirono a salvarla solo dopo un lungo ricovero.
Il patrigno, durante i vari gradi processuali, ha sempre ribadito che non era sua intenzione uccidere il figliastro. A tal proposito, si ricorda la lettera che scrisse ai giudici: “Non so cosa sia scattato nel mio cervello. E’ scattato il buio“. Questa sua giustificazione, però, da sola non bastò a convincere i giudici che gli inflissero l’ergastolo in tutti e tre gradi di giudizio.
Fonte: Fanpage.it
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