E’ morta Michela Murgia: la scrittrice femminista aveva 51 anni
E' morta a 51 anni Michela Murgia. Scrittrice femminista che ha raccontato la sua malattia fino alla fine. Tanti messaggi di cordoglio
La scrittrice Michela Murgia è morta a Roma a 51 anni, affetta da carcinoma renale al quarto stadio. Nei mesi della malattia, la femminista, ha raccontato la sua vita fino alla fine, non solo usando i social ma anche con il suo ultimo libro “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi.”
Lo scorso maggio, in un’intervista ad Aldo Cazzullo, rivelò di essere affetta da un tumore al quarto stadio con metastasi che avevano già raggiunto polmoni, ossa e cervello. Da quel momento in poi Murgia non ha mai smesso di raccontare la sua malattia.
Nel 2014, quando era candidata alla presidenza della Regione Sardegna, le era stato diagnosticato un cancro al polmone. Allora decise di non parlarne perché “non volevo pietà.” Questa volta il cancro è partito dal rene e a causa del Covid aveva trascurato i controlli, come ha dichiarato lei stessa.
Morta Michela Murgia: guerriera femminista
Lo scorso metà luglio aveva sposato l’attore, regista e musicista Lorenzo Terenzi. La scrittrice, nata in provincia di Oristano, è stata una delle più influenti della sua generazione. L’esordio arriva nel 2006 con il libro “Il mondo deve sapere”, una chiara denuncia sul mondo dei call center, nato dalla sua esperienza personale di lavoratrice precaria e dal quale Paolo Virzì aveva tratto il film “Tutta la vita davanti.”
Il grande successo arriva però circa tre anni più tardi con “Accabadora”, vincitore di vari premi, tra cui premi del “Campiello”, e con cui aveva dato voce ai matriarcati sardi tanto ricchi di tradizione ma semisconosciuti. Importante ricordare il suo saggio breve sul femminicidio “L’ho uccisa perché l’amavo (Falso!)”, “Futuro interiore”, “L’inferno è una buona memoria”, il saggio “Istruzioni per diventare fascisti”, “Noi siamo tempesta”, “Stai zitta”, “God save the queer. Catechismo femminista” e infine l’ultimo “Tre ciotole”, entrato subito in testa alle classifiche di vendita.
Addio a Michela Murgia: tanti messaggi di cordoglio
La casa editrice Einaudi l’ha ricordata in un tweet, citando l’incipit del suo libro “God Save the Queer”: “Dio mi ama come sono e vorrò essere, oppure rimarrò un disordine oggettivo nell’ordine della creazione, un’anomalia di programmazione destinata a stare ai margini, a essere guardata con sospetto, un peccato ambulante per il solo fatto di esistere così come sono?”.
Mondadori sullo stesso social ha pubblicato una sua foto scrivendo “Ciao Michela”, con l’emoji di un cuore. La scrittrice Teresa Ciabatti, in un post su Instagram, ha scritto semplicemente ‘Michela’, mentre Loredana Lipperini su Twitter ha pubblicato una foto con la didascalia “Michela, amore. Grazie per tutto.”
Su Twitter il leader della Cisl Luigi Sbarra ha scritto: “La scomparsa della scrittrice sarda Michela Murgia addolora tutti. È stata una delle voci più libere ed influenti della letteratura contemporanea, che si è sempre battuta caparbiamente per valorizzare il ruolo di tutte le donne nella società.”
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “Con la scomparsa di Michela Murgia perdiamo una voce coraggiosa, attenta e profonda, punto di riferimento culturale e umano che ci ha insegnato molto con le sue parole e con l’esempio, fino alla fine. Ai suoi cari e alla sua famiglia, condoglianze sincere.”
L’ Eurodeputata del Pd Alessandra Moretti: “Ci lascia Michela Murgia. Di lei rimarranno forti le idee, le battaglie e gli ideali. Continueremo a portare avanti il suo pensiero cercando di avere quella forza da leonessa che mi ha sempre ispirata. Grazie per quello che sei stata.”
Roberto Calderoli si dice “addolorato per la prematura scomparsa della scrittrice Michela Murgia” e spiega di avere “seguito la sua battaglia contro il ‘maledetto nemico’”. “Ho tifato per lei, come ho tifato negli scorsi mesi per Mihajlovic, per Vialli, per amici come Frattini o Maroni o per tanti altri che non sono noti all’opinione pubblica”, dice il ministro leghista e aggiunge: “Voglio ringraziare Michela Murgia per aver mandato fino all’ultimo un messaggio importante per tutti i malati, quello di continuare a vivere, a lavorare, anche a polemizzare nel suo caso, anche in uno stato sempre più avanzato della malattia. “E come sempre in questi casi penso alla mia battaglia che combatto da oltre 11 anni contro il mio tumore, alle operazioni, alla sofferenza, a quello che ho passato io, alle paure che ho avuto anch’io.”
Il saluto a Michela Murgia arriva inoltre dalla vicepresidente del Senato Mariolina Castellone: “Ciao Michela. Fai buon viaggio e grazie per quello che ci hai insegnato sulla vita, sulla malattia e sulla morte. Sei stata per tutti noi e per tanti malati oncologici un esempio coraggioso di come prepararsi a lasciare questo mondo e di cosa significa essere liberi fino alla fine.”
“Non so come faremo a stare senza di te. Ci hai insegnato come vivere e anche come morire”, scrive Luciana Littizzetto. “Nella notte delle stelle, va via una stella. Libera fino all’ultimo: addio Michela Murgia”, è il post di Paolo Borrometi. “Quel tuo ultimo sorriso, donna luminosa, lo porterò sempre con me”, dice Geppi Cucciari. “Ma l’amor mio non muore”, scrive Roberto Saviano.
Tantissimi i messaggi di cordoglio per la scrittrice Michela Murgia morta a 51 anni. L’ultimo che riportiamo è quello del marito, Lorenzo Terenzi che, pubblicando una foto della moglie su instagram le dice addio: “La scrittrice avvolta in un vaporoso abito rosso corallo, con il turbante in tinta sulla testa, immortalata in un passo di danza”. I due si sono conosciuti nel 2017 durante uno spettacolo teatrale in cui Michela Murgia era protagonista. I due si sono sposati in articulo mortis lo scorso luglio. Nozze suggellate da una festa queer.
Post e commenti commossi e tristi per la triste notizia della morte della scrittrice Michela Murgia stanno facendo il giro del web.
Fonte: Twitter/Rai News/ Credit foto: Vanity Fair
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