Nola celebra Dante a 750 dalla nascita
AL MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA CITTÀ BRUNIANA, IMPORTANTE INIZIATIVA DELL’ARCHEOCLUB “LUIGI VECCHIONE” CHE HA PROPOSTO UN’INTENSA LETTURA DEL DICIASSETTESIMO CANTO DEL PARADISO, IN OTTICA DEL RAPPORTO TRA INTELLETTUALI E POTERE POLITICO, IL TUTTO CONDITO CON LE MUSICHE DI FRANCO BATTIATO.
[ads1] Iniziativa di grande pregio questa sera a Nola al Museo Archeologico cittadino, ove l’Archeoclub locale “Luigi Vecchione” ha organizzato un incontro, aperto a tutta la cittadinanza, per celebrare e ricordare i 750 anni della nascita di Dante Alighieri.
Lo spettacolo, curato dal professor Gerardo Santella, ha proposto una lettura del diciassettesimo canto del Paradiso in ottica del rapporto fra intellettuali e potere politico.
Il diciassettesimo canto del Paradiso si svolge nel cielo di Marte, ove risiedono tutti gli spiriti di coloro che combatterono e morirono per la fede: è la sera del 13 aprile 1300 e Dante incontra il suo trisavolo Cacciaguida.
Cacciaguida, che in vita fu crociato, si fa portavoce dello sdegno provato da Dante a causa della corruzione nella quale è caduta Firenze e gli anticipa il futuro esilio, aggiungendo che Dio lo ha investito del compito di rivelare la sua volontà attraverso la Commedia per aiutare l’umanità a salvarsi.
Proprio partendo da tali presupposti, il professor Santella, curatore dell’iniziativa di cui l’Archeoclub nolano si é fatto patrocinatore, ha proposto un suo, personale, parallelismo tra passato e presente, puntualizzando su come, ancora oggi, gli intellettuali si trovino ad essere spesso braccio del potere politico “corrotto“, visto che, pur essendo in possesso, talvolta, delle prove di colpevolezza dei governanti venduti, non denunciano e preferiscono restare immobili, o perché privi di prove, nonostante la conoscenza delle responsabilità di questi ultimi, o perché preferiscono non sporcarsi le mani.
A sostegno di tutto ciò il professore ha citato Roberto Saviano, la delicata questione della Terra dei Fuochi e il drammatico fenomeno delle morti bianche, includendo fra queste anche quelle dovute a lavori usuranti e/o in ambiente tossico.
L’incontro è stato chiuso con una reinterpretazione della celebre canzone di Franco Battiato “Povera Patria“, offerta dal duo canoro Napolitano/Vuolo, che ha commosso tanti per l’intensità. Il primo, in particolare, ha offerto pure una lettura aulica di alcuni scritti di Pier Paolo Pasolini, che negli anni della sua attività puntò spesso il dito contro le classi politiche corrotte e inette.
Positiva la risposta della cittadinanza, che é intervenuta numerosa all’iniziativa dell’Archeoclub, che sta facendo di Nola uno dei centri culturali più prolifici della Campania: l’iniziativa rientra, infatti, nel più ampio spazio dei Venerdì al Museo, che a dicembre ha anche proposto la visita alle belle luci di Salerno e ai musei della seconda città campana.
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