Olimpiadi a rischio per il campione del canottaggio Abbagnale

Tre mancati controlli antidoping potrebbero costare la squalifica dalle Olimpiadi di Rio 2016 al giovanissimo campione del mondo, Vincenzo Abbagnale

[ads1] È di pochi giorni la dichiarazione con la quale Giuseppe Abbagnale, presidente della federazione italiana di canottaggio (Fic), fa sapere che il figlio Vincenzo, capovoga dell’otto in partenza per Rio 2016, rischia la squalifica a causa di tre controlli antidoping ai quali non si è presentato.
L’ex olimpionico azzurro ha ritenuto corretto rendere pubblico l’accaduto e chiarirlo in totale trasparenza. L’ultimo controllo effettuato a sorpresa il 1 febbraio è stato decisivo per adottare provvedimenti nei confronti del figlio. Il codice sportivo antidoping prevede ammonizioni e poi squalifica fino a due anni da tutte le competizioni sportive, se si accumulano tre assenze.

In un intervista Vincenzo Abbagnale ci spiega di aver saltato il primo controllo in quanto non gli fu confermato dalla piattaforma gestionale il luogo in cui questo si svolgeva. Il mancato secondo controllo è dovuto a una dimenticanza da parte dell’atleta. Il terzo e ultimo è legato a un incidente stradale che non gli ha permesso di arrivare in tempo. “Era il primo giorno di ritiro e mi dovevo trovare a Sabaudia ad un certo orario, ho avuto un incidente durante il percorso e sono arrivato un po’ in ritardo. L’operatore non ha voluto aspettarmi ed è andato via.”

Queste sono le parole con cui Vincenzo Abbagnale, consapevolmente, si giustifica dopo aver ampiamente rilasciato  le sue motivazioni al sistema sportivo per evitare questa sfortunata squalifica per doping dalle olimpiadi che si terranno nel mese di agosto. “Sfortuna e leggerezza”, ammette. “Io non mi dopo e non mi doperò mai!”
In attesa del responso definitivo, il campione si mostra comunque fiducioso. Possiamo sperare insieme a lui che questa spiacevole vicenda, prima e unica nella brillante carriera di Abbagnale, possa concludersi positivamente.

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