Il calcio nel suo Ventre: “El sueño del Cholito Simeone”

Essere un Simeone non è facile. Quel cognome pesa, come un macigno, inesorabile. La testa frulla, ma sul campo a parlare sono le gambe.

La fiducia, la tranquillità, fanno da regina nel valzer dell’espressione delle proprie abilità. Quando queste vi sono, il calciatore cambia.

Cambia la mentalità, la voglia e la grinta che ci metti in quei 90 minuti. Anche quel pallone sporco che ti arriva all’ultimo respiro, non lo sprechi.

L’arrivo al Napoli per Simeone, è un sogno. “Napoli è speciale”, ma per gli Argentini di piú. Ora Giovanni si ritrova a vestire la maglia che fu di Maradona.

Dopo i 17 gol in Serie A senza calci di rigore, il Cholito sta mostrando continuità. Si fa presto a parlare di rinascita, ma se solo confrontiamo questo dato a tutte le ultime sue passate stagioni; comprendiamo il suo cambiamento psicofisico.

Scatta tutto nella testa, l’ambiente, lo spogliatoio, i tifosi, ma soprattutto avere a che fare con grandi motivatori come Tudor e Spalletti. Perché se una cosa é certa in questo sport, é che se stai bene ti senti invincibile.

6 gol complessivi in 10 partite, 4 su 4 in Champions. L’ultimo a riuscirci fu proprio suo padre. Il Cholito é tornato bambino, é tornato a sognare con quel pallone tra i piedi, nel tempio di Diego. Un ragazzo che si sta riscattando dopo anni bui, e che lo sta facendo continuando a sognare su quell’erba in campo.

Quell’esultanza, e quel bacio al tatuaggio raffigurante il logo della Champions League. Il sogno che cercava di esaudire da bambino, si è compiuto.

Giovanni Simeone, l’airone che ha ripreso a volare.

Questo é “Il calcio nel suo Ventre”; un racconto di pancia, che dà ascolto alle emozioni, con un pizzico di romanticismo e nostalgia. Perché non c’è nulla di piú romantico di un pallone che si insacca, accolto dal boato della curva.

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