Fincantieri Castellamare: ancora nessun rilancio
Fincantieri Castellamare: una sospensione fino ad aprile con cassa integrazione per 125 dipendenti. Un’altra ventina saranno messi in mobilità
[ads1] Alla fine nonostante la dichiarazione del Presidente De Luca con la quale giovedì ha affermato “ci opporremo alla proposta di partenza di cassa integrazione per un anno”, la crisi allo stabilimento FINCANTIERI di Castellammare di Stabia ancora non trova una soluzione. L’atteso incontro che si è tenuto ieri all’Unione Industriali di Napoli tra Sindacati e Azienda ha partorito un accordo che prevede una cassa integrazione di 3 mesi per 125 lavoratori, anche se in un primo momento dovevano essere oltre 140, ma circa una ventina saranno trasferiti in altri centri del gruppo.
La CIG per la Fincantieri partirà il 20 gennaio e terminerà il 10 aprile. In queste 12 settimane si verificherà la fattibilità della commessa per una nave oceanografica destinata alla Marina Militare. Nell’incontro tenutosi giovedì a Roma tra MIUR, Regione Campania e CNR si sono impegnate a finanziare la realizzazione della nave con 250 milioni di euro.
Ma quello che è rilevante dopo questa eventuale commessa è il proseguimento dell’attività con altre che assicurino il futuro dello stabilimento di Castellammare. Le ipotesi potrebbero essere quelle delle fregate militari Italo-Francesi Fremm oppure la rottamazione di unità di cabotaggio regionali. A tal riguardo il consigliere regionale PD e Questore alle finanze dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Campania, Antonio Marciano, ha dichiarato: “Fincantieri e Sindacati sanno di poter contare sul sostegno delle Istituzioni nazionali e regionali per porre le basi per un definitivo rilancio del cantiere”.
Poi conclude: “importante anche che l’Azienda si sia impegnata a garantire attività almeno fino al 2020: il destino dello stabilimento stabiese ha come condizioni essenziali l’arrivo di nuove commesse e nuovi investimenti infrastrutturali, in particolare per gli aspetti di ricerca e innovazione, sui quali la Regione Campania potrà offrire un contributo decisivo”.
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