Vaiolo delle scimmie, per l’OMS è emergenza globale
Vaiolo delle scimmie, già 16mila i casi accertati in poco più di due mesi. L’OMS dichiara l’emergenza sanitaria internazionale. Come proteggersi dal virus
Vaiolo delle scimmie, è questa la nuova emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Mentre ancora imperversa il covid-19, con migliaia di nuovi casi registrati quotidianamente, ecco che il mondo è già alle prese con una nuova emergenza.
Il virus si è fatto strada all’inizio di maggio nel Regno Unito per poi diffondersi rapidamente in numerosi paesi: oggi si contano circa 16mila casi accertati e questo ha spinto l’OMS a dichiarare lo stato di emergenza internazionale, per ridurre al minimo i rischi di farsi trovare impreparati dinanzi ad una nuova ondata pandemica.
Nata in Africa centro-occidentale, non si temeva una sua diffusione così rapida: a preoccupare, adesso, è la rapidità della sua diffusione in vari Paesi del mondo.
Con l’estate in piena esplosione, si teme che il virus possa diffondersi ancor più rapidamente, complici gli spostamenti internazionali ed intercontinentali tipici della stagione estiva.
Ma quali sono i sintomi del Vaiolo delle scimmie?
I sintomi più comuni sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, astenia e ingrossamento dei linfonodi, spesso accompagnati dalla tipica eruzione cutanea del virus, della durata di 2-3 settimane.
Abbastanza lungo il periodo di incubazione, che va dalle due alle tre settimane.
Come proteggersi dall’infezione?
Esattamente come per il covid-19, le norme di prudenza sono le stesse: lavaggio e disinfezione frequente delle mani con gel idroalcolici ed evitare contatti se si pensa di esser stati a contatto con un positivo. Raccomandato il distanziamento sociale, ove possibile, e anche l’uso della mascherina FFP2. Indispensabile l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali, specialmente se con partners occasionali.
Il vaiolo delle scimmie si mischia per via cutanea: il contatto con la pelle di un contagiato espone alla diffusione del contagio. Via di contagio è anche la saliva o il contatto con oggetti toccati dalla persona infetta.
Attualmente sta circolando una variante poco aggressiva, seppur parecchio contagiosa. Solitamente, in assenza di patologie pregresse, si stima che l’infezione possa guarire nell’arco di due-tre settimane.
Maggior pericolo per donne in gravidanza, bambini, anziani ed immunodepressi, per cui le complicazioni potrebbero anche risultare gravi o con esiti fatali.
L’OMS raccomanda massima attenzione nel consumo di carne, essendo la malattia trasmessa dagli animali, ed anche nel contatto con animali potenzialmente portatori del virus, come i roditori africani.
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