7 Gennaio 2016

Quagliarella si scusa al San Paolo? Ecco la verità sul suo gesto…

Non segnava da parecchio, eppure Fabio Quagliarella è tornato al gol ieri sera, proprio contro la sua ex squadra, su calcio di rigore. Scuse alla tifoseria azzurra? No, ecco la verità…

[ads1] Fabio Quagliarella e Napoli, un amore mai scoccato, un astio che fatica a cessare. Eppure, il numero 27 granata, a Napoli ci è nato, nella sua Castellammare di Stabia, nella quale talvolta torna per trascorrere le vacanze in famiglia.

I supporters azzurri, che continuano a non dimenticare il suo passaggio alla Juve (con annesse dichiarazioni) di qualche tempo fa, lo hanno fischiato anche ieri sera, soprattutto dopo la trasformazione del calcio di rigore assegnato al Toro in occasione del fallo di Ghoulam su Peres. Curioso il gesto dell’attaccante, da molti interpretato come un voler chiedere scusa alle curve per aver realizzato un gol proprio contro il Napoli. Nulla di più falso: nessuna scusa, non ai napoletani e non per il rigore realizzato. A spiegare il gesto, per ovvie ragioni frainteso da ambedue le tifoserie, è stato lo stesso Quagliarella sul suo profilo Facebook:

“Napoli è la mia città. Non solo per colpa mia i rapporti con la tifoseria azzurra si sono deteriorati e questa ostilità la percepisco ogni volta che ritorno a casa.
E’ frutto di malintesi, di incomprensioni che un giorno verranno a galla, ma oggi il tema non è questo.
Di fronte a un pubblico che per l’ennesima volta offendeva me e la mia famiglia, dopo un gol che attendevo da tempo mercoledì sera l’adrenalina mi ha portato a compiere un
gesto che evidentemente non è stato chiaro. Io non ho chiesto scusa ai tifosi del Napoli per aver segnato il rigore: assolutamente no, ci mancherebbe! In quel frangente volevo soltanto dire: basta ostilità, finiamola una volta per tutte, sono un professionista e in quanto tale faccio il mio dovere, ma contro di voi non ho nulla.
Se ho trasmesso altre sensazioni, non solo me ne dispiaccio, ma questa volta sì che chiedo scusa.
Chiedo scusa ai tifosi del Toro, perché io sono orgoglioso di indossare questa maglia e sarò eternamente grato al Torino perché dall’età di 14 anni mi ha fatto crescere sia come uomo, sia come calciatore.
L’occasione è preziosa per chiarire un’altra questione importante. Tutti sanno che da qualche anno io non festeggio più i gol realizzati contro le mie ex squadre: non sono l’unico, basta vedere Gilardino o Ilicic ieri, ma voglio parlare solo di me perché non è sempre stato così.
Giustamente i tifosi del Toro ricordano un precedente diverso, datato ottobre 2008, quando invece festeggiai con la maglia dell’Udinese la doppietta realizzata contro il Toro.
E sbagliai: fu proprio quello il momento in cui realizzai che gioire per un gol segnato a una Società che ti ha dato molto, nei confronti di una tifoseria che ti ha voluto tanto bene, fa due volte male. Non so quale sia la cosa giusta: da molti anni non festeggio i gol alle mie ex ma ovviamente sono contentissimo di farli.
Quel che ora mi preme è di far capire a tutti il mio stato d’animo: gioco nel Toro, che da sempre considero la mia seconda casa, ed è con questa maglia che voglio ritagliarmi uno spazio importante.
Chi mi conosce sa quanto sia restio a mettere in piazza le mie emozioni, ma se ho trasmesso un’opinione così sbagliata di me allora è giunto il momento di farlo. Un uomo, quando sbaglia, non deve mai avere paura di chiedere scusa: a maggior ragione se è in buona fede.
Chi vuole bene al Toro sa che questo è per noi un momento importantissimo: abbiamo perso per strada qualche punto, vogliamo e dobbiamo andarcelo a riprendere. Se restiamo uniti magari non sarà più facile, ma certamente sarà meno difficile. Il mio impegno non mancherà mai: le parole non contano, sarà il campo a dimostrarlo.
Un abbraccio a tutti, Sempre Forza Toro”.

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