Eva Henger sulla sedia a rotelle dopo l’incidente
Dopo l’incidente che l’ha vista coinvolta a fine aprile in Ungheria insieme al marito Massimiliano Caroletti, Eva Henger ha rilasciato un’ intervista a Novella 2000. L’attrice è costretta a stare su una carrozzina
Dopo l’incidente che l’ha vista coinvolta a fine aprile in Ungheria insieme al marito Massimiliano Caroletti, Eva Henger ha rilasciato un’ intervista sulle pagine di Novella 2000. L’attrice dopo aver raccontato del tragico sinistro a Pomeriggio Cinque da Barbara D’Urso, è ritornata sull’argomento. Nell’incidente che l’ha vista protagonista insieme al marito sono morte due persone. Oggi Eva Henger racconta il suo dolore ed è costretta a stare su una sedia a rotelle.
Le parole di Eva Henger:
Ancora piango spesso per tutto quello che è successo. Mi viene in mente l’incidente, le due persone che non ci sono più. Mi dispiace tantissimo. Quando riuscirò a camminare e uscirò, vorrei andare a porgere i fiori per loro e dire due parole. Non è importante di chi sia stata la colpa. Nessuno è uscito di casa con l’intento di fare del male a qualcuno. La cosa importante è che a questa tragedia abbiamo partecipato in quattro e ora in due non ci sono più.
È stato stupendo vedere un miglioramento perché ci sono stati momenti bruttissimi di depressione e momenti di speranza, emozioni che andavano e venivano diverse. Ci sono giorni in cui ho dei dolori allucinanti, molto forti e altri in cui ne ho meno. Per esempio a volte ho tanto dolore all’osso sacro e al bacino. Invece, quando siamo usciti dalla clinica e ci siamo fermati ad un centro commerciale a fare la spesa per comprare delle cose necessarie, è stato bellissimo. Quel giorno stavo proprio bene, anche se stavo sulla carrozzina.
I medici mi hanno detto sinceramente che per le ferite da me riportate internamente, cuore, polmone, vescica, di solito il 70% delle persone muore.
L’attrice ungherese ha parlato anche del suo rapporto con la figlia Mercedesz Henger, con la quale si è riavvicinata prima dell’incidente con la scoperta del brutto male della nonna.
Poi l’incidente ha fatto capire anche a lei che certi rancori sono inutili e certe distanze stupide. Si è resa conto, soprattutto nel periodo in cui ero tra la vita e la morte, che avrebbe potuto non rivedermi più. Mi è stata molto vicina prima di partire e non voleva lasciarmi. Sapevo che per lei poteva significare tanto il viaggio e se avesse rinunciato non avrebbe avuto senso. Io così la guardo tutti i giorni in TV e mi fa molto più piacere.
Fonte: Novella 2000.
Fonte foto: Today.it.
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