Eutanasia: “Non è preservata la tutela minima della vita”
Il referendum sull’eutanasia legale bocciato dalla Corte Costituzionale: “Inammissibile la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente”
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull’eutanasia legale, come riportato dalla testata Il Fatto Quotidiano.
Il quesito proponeva la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente ed è stato bocciato perchè, stando alle dichiarazioni riportate, “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.”
Marco Cappato, che ha raccolto le firme per l’Associazione Coscioni, ha dichiarato:
“Questa per noi è una brutta notizia. Credo che sia una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo sofferenze insopportabili contro la loro volontà. Credo sia ancora di più una brutta notizia per la democrazia del nostro Paese perché sarebbe stata una grande occasione per collegare la realtà sociale con le istituzioni su questo molto disattente.”
La Presidente del comitato promotore, Filomena Gallo, ha aggiunto su Twitter:
“Abbiamo comunque gettato il seme per una nuova stagione laica e di democrazia nel nostro Paese. Grazie a tutti coloro che hanno dato forza alla nostra battaglia.”
Anche l’Associazione Coscioni è intervenuta in merito e ha affermato:
“Il cammino verso la legalizzazione dell’eutanasia non si ferma. Certamente, la cancellazione dello strumento referendario da parte della Corte costituzionale renderà il cammino più lungo e tortuoso, e per molte persone ciò significherà un carico aggiuntivo di sofferenza e violenza. Ma la strada è segnata.
Non lasceremo nulla di intentato, dalle disobbedienze civili ai ricorsi giudiziari. Ci rivolgeremo anche alle forze politiche e parlamentari, in questi anni particolarmente assenti o impotenti, e prenderemo in considerazione la possibilità di candidarci direttamente a governare per realizzare le soluzioni che si affermano ormai in gran parte del mondo democratico.”
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