20 Novembre 2021

Contributo perequativo calcolo: ecco quali sono le regole per ottenere il ristoro

Fonte foto originale: Confcommercio Ascom Imola

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Contributo a fondo perduto perequativo: cos’è, quale calcolo fare, chi può accedervi e da quando. Scopri tutto leggendo questo articolo

Contributo perequativo: calcolo, cos’è, chi ha diritto alla misura? Negli ultimi giorni avrete sicuramente sentito parlare del cosiddetto contributo a fondo perduto perequativo, una misura introdotta dal decreto Sostegni bis. Ma cos’è, come si calcola, è davvero conveniente?

Andiamo con calma: come riporta Agenda Digitale.eu, tale misura è finalizzata a indennizzare le perdite subite dai soggetti economici determinandole sulla base del raffronto tra gli esercizi 2020 e 2019. Un modo, dunque, per aiutare tutti coloro che, a causa del Covid, hanno subito una grave perdita economica negli ultimi anni.

Ma chi ha diritto a tale misura? Come si legge nel Decreto firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 12 novembre, possono richiedere il contributo perequativo tutti i soggetti che “svolgono attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, titolari di partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che abbiano registrato un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019. Il peggioramento deve essere pari almeno al 30%.

Per poter accedere a questa misura, altresì, è necessario aver presentato, entro il 30 settembre 2021, la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020. Inoltre, quella relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 deve essere già stata regolarmente presentata.

Chi soddisfa tali requisiti, potrà procedere al calcolo del contributo perequativo, per capire quanto gli spetta. Noi riportiamo quanto scritto in un articolo del sito Fisco e Tasse.

Istruzioni

Si legge nel sito sopra riportato che, “ai fini della determinazione dell’ammontare del contributo riconosciuto, a ciascun avente diritto e nel rispetto del limite di spesa, si dovrà applicare alla differenza tra:

  • il risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020
  • e quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019,

diminuita dell’importo dei contributi a fondo perduto eventualmente riconosciuti dall’Agenzia delle entrate, una diversa percentuale a seconda dei ricavi / compensi del 2019″.

La percentuale sarà:

  • del 30%, se i ricavi/compensi del 2019 sono inferiori o uguali a 100.000 euro;
  • 20%, se invece sono superiori ai 100.000 ma inferiori o uguali a 400.000;
  • 15% se sono superiori ai 400.000 ma inferiori o uguali a 1.000.000;
  • 10% se sono superiori a 1.000.000 ma inferiori o uguali a 5.000.000;
  • 5% se sono superiori a 5.000.000 ma inferiori o uguali a 10.000.000.

Dopo il calcolo della differenza tra risultato economico dei due anni, per determinare se il contributo perequativo è dovuto bisogna aver ottenuto un peggioramento almeno del 30%, e solo dopo si potrà procedere al calcolo.

Il contributo, se dovuto, sarà pari alla suddetta differenza, meno gli importi dei Contributi Covid eventualmente già ricevuti dall’Agenzia delle Entrate. All’importo netto ottenuto si dovrà poi applicare la percentuale sopra determinata. Il fondo non potrà però superare l’importo massimo singolo di 150.000 euro.

Per maggiori informazioni, clicca qui e qui.

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