3 Agosto 2021

Zona gialla Italia: la variante Delta fa aumentare i contagi

Allarme Campania

Zona gialla Italia: la variante Delta fa aumentare i contagi. Ecco le Regioni a rischio per l’alto tasso di ricoveri, i dati

ZONA GIALLA ITALIA – A destare maggiore preoccupazione è la variante Delta, che aumenta vertiginosamente i contagi e di conseguenza i ricoveri in terapia intensiva. Secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità e Regioni e riportati da Fanpage, si tratta principalmente di persone non vaccinate o che non hanno ricevuto la seconda dose. Alla luce di ciò, i numeri negli ospedali crescono e per alcune Regioni si studia l’ipotesi della zona gialla anche entro Ferragosto.

Regioni che rischiano la zona gialla

Il nuovo parametro chiave che determina il passaggio in zona gialla, arancione o rossa è l’occupazione dei posti letto in ospedale: non solo in terapia intensiva, ma anche in area medica. Stando al decreto Covid, una Regione entra in zona gialla se supera il 10% di posti letto occupati in rianimazione e il 15% in area medica. Per la zona arancione la soglia è al 20% per le terapie intensive e al 30% per i ricoveri ordinari. Per la zona rossa, infine, le percentuali sono del 30% e 40%.

Alcune zone dell’Italia raggiungono già soglie critiche, ecco le percentuali riportate:

– Abruzzo: 1% terapia intensiva, 3% area medica;

– Basilicata: 1% terapia intensiva, 6% area medica;

– Calabria: 3% terapia intensiva, 9% area medica;

– Campania: 2% terapia intensiva, 6% area medica;

– Emilia Romagna: 3% terapia intensiva, 4% area medica;

– Friuli Venezia Giulia: 2% terapia intensiva, 1% area medica;

– Lazio: 5% terapia intensiva, 5% area medica;

– Liguria: 6% terapia intensiva, 2% area medica;

– Lombardia: 2% terapia intensiva, 3% area medica;

– Marche: 3% terapia intensiva, 3% area medica;

– Molise: 3% terapia intensiva, 0% area medica;

– Provincia autonoma di Bolzano: 3% terapia intensiva, 2% area medica;

– Provincia autonoma di Trento: 1% terapia intensiva, 2% area medica;

– Piemonte: 1% terapia intensiva, 1% area medica;

– Puglia: 2% terapia intensiva, 3% area medica;

– Sardegna: 10% terapia intensiva, 5% area medica;

– Sicilia: 5% terapia intensiva, 11% area medica;

– Toscana: 4% terapia intensiva, 3% area medica;

– Umbria: 2% terapia intensiva, 3% area medica;

– Valle d’Aosta: 0% terapia intensiva, 3% area medica;

– Veneto: 2% terapia intensiva, 2% area medica.

La Regione fortemente a rischio – secondo quanto scritto dalla testata sopracitata – è la Sardegna, che ha già raggiunto il 10% di terapie intensive occupate. In bilico anche la Sicilia e la Calabria.

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