Vanessa Ferrari, la medaglia del riscatto
Storico argento per Vanessa Ferrari: dopo 15 anni dal primo titolo mondiale conquistato e due medaglie “di legno”, la ginnasta sale sul podio olimpico
Una medaglia d’argento che vale più di un oro per Vanessa Ferrari. La ginnasta classe 1990 agguanta il secondo posto alla finale del Corpo Libero scrivendo un’altra pagina di storia della ginnastica artistica femminile italiana. È lei, infatti, la prima ginnasta italiana premiata a un’Olimpiade (ndr nei Giochi olimpici di Amsterdam 1928 l’Italia salì sul podio nella gara a squadre).
Si tratta di una medaglia sudata e sofferta, arrivata alla quarta partecipazione olimpica e dopo ben 15 anni dal primo titolo storico di campionessa mondiale di ginnastica artistica, conquistato nel 2006 ad Aarhus.
Verso Tokyo 2020
Vanessa Ferrari partecipa alla sua prima Olimpiade nel 2008 a Pechino, dopo aver conquistato un titolo mondiale nel 2006. Proprio durante quella Coppa del Mondo, si era imposta sulla scena eseguendo un Corpo Libero a cinque diagonali e uno stupendo Tsukahara avvitato “Silivas”, un elemento che poche ginnaste al mondo riescono a fare. Ma due anni dopo a Pechino, il tendine fuori posto non le permette di gareggiare al suo massimo.
Ritenta, quindi, a Londra 2012 dove si classifica quarta con lo stesso punteggio della Mustafina che però sale sul podio grazie alla nota d’esecuzione più alta. Altro quarto posto a Rio 2016: stavolta tra Vanessa Ferrari e la medaglia c’è un passo di distanza, quello all’arrivo dell’ultima diagonale non stoppata, tre decimi in meno sul punteggio finale. Infine, la rottura del tendine nel 2017 e le operazioni chirurgiche, ma la farfalla bresciana non si arrende: “Questo argento mi ripaga di tutto“.
Ferrari: “Credere nei propri sogni nonostante le difficoltà”
“Alla fine dell’esercizio, quando ho scoperto di aver vinto l’argento, ho detto ‘finalmente ce l’ho fatta!’. L’ho desiderata tanto, ovviamente puntavo all’oro che era nelle mie possibilità visto che mi ero qualificata come prima. Mi sarebbe piaciuto tanto far suonare l’inno, ma sono felicissima così” – dice Vanessa ai microfoni di SkySport.
“Mi piacerebbe dare l’esempio nel credere nei propri sogni nonostante le tante difficoltà. Vedo che finalmente anche nella ginnastica l’età si sta alzando. Non è bello vedere solo ragazzine e poi tante che smettono per problemi e difficoltà” – continua la Ferrari.
Poi racconta: “C’è stato un momento che pensavo di non recuperare dalla rottura del tendine. Ma non volevo avere rimpianti e mi sono posta l’obiettivo di andare a Tokyo. Mi sono qualificata all’ultimo a causa delle gare posticipate per il Covid.”
“Quando un atleta riparte da zero e torna più forte di prima significa tanto. Penso di esserci riuscita anch’io e di trasmetterlo alle nuove generazioni“. – spiega Vanessa Ferrari – ” Ora chiuso al meglio il percorso che mi ero posta, farò un po’ di vacanza e poi cercherò di capire cosa fare nel futuro e quale sarà la scelta migliore per me“.
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