Divieto di balneazione: zone di Napoli a rischio, nuovi dati
Il divieto di balneazione ha interessato alcune zone di Napoli: dopo lo scorso weekend, revocati alcuni fermi e imposti altri
Il divieto di balneazione ha colpito alcune zone di Napoli. I nuovi dati dell’Arpac confermano alcuni fermi e ne revocano degli altri.
Stando ai nuovi studi condotti, non c’è alcuna problematica per Posillipo e via Caracciolo, mentre sono interdette le zone di Marechiaro e via Partenope, come riportato dalla testata Grande Napoli.
Sono rientrati invece i fermi per la zona di Bacoli (Spiaggia Romana Colonia Vescovile e Spiaggia Romana – Lido PS) e per il tratto Stazione Marina di Licola, nel territorio di Pozzuoli.
Restano ancora oltre i limiti consentiti dalla legge le zone di Torre Annunziata – nei pressi della Tiberiade- ed Ex Bagno Rex a Portici.
Il Consigliere dei Verdi della Campania – Francesco Emilio Borrelli – ha commentato così:
“Dalle analisi dell’Arpac effettuate la gran parte del mare di Napoli risulta balneabile a dimostrazione del fatto che si sarebbe potuta gestire l’intera vicenda in modo totalmente diverso per Napoli si riaprono alla balneazione i punti: 49007 Punta Nera; capo Posillipo 49008; Posillipo 49009; Donn’Anna 49010; Lungomare Caracciolo 49011. Restano chiusi 49006 Marechiaro; 49012 piazza Nazario Sauro e 49015 via Partenope.
In particolare dopo i palesi sversamenti di liquami in mare avvenuti due domeniche fa dopo una pioggia estiva sarebbe stato più saggio da parte del comune chiudere subito la balneazione e dopo qualche giorno chiedere le analisi.
Invece c’è stata molta improvvisazione con una chiusura alla balneazione nel weekend che ha danneggiato fortemente chi opera in questo settore -e in quello turistico più in generale- oltre al danno gravissimo per l’immagina della nostra città. Una gestione quantomeno dilettantistica.
Adesso chiediamo al comune di verificare subito le motivazioni per cui alcune zone risultano ancora non balneabili. È urgente fare subito verifiche e controlli per capire se si tratta di scarichi abusivi o di impianti comunali non ben funzionanti e per permettere nuovamente e in tempi rapidi il ritorno alla balneazione anche in queste aree. Il mare della nostra città deve essere una priorità di qualsiasi amministrazione.”
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