Test salivari, arriva l’ok: come funzionano?
Test salivari Covid, arriva l’ok del governo. Ecco come funzionano e quando saranno usati
Arriva l’ok dal Ministero della Salute per i test salivari che verificano la positività al covid. La sperimentazione era arrivata mesi fa. Una circolare ne approva l’utilizzo qualora non sia possibile ottenere tamponi oro-nasofaringei.
È un ottimo strumento soprattutto per le attività di screening, che potrebbe aiutare a lasciare aperti luoghi come le scuole, monitorando la circolazione del virus.
Il documento, firmato da Gianni Rezza (direttore generale della Prevenzione) sottolinea l’importante aiuto che questo strumento potrà fornire. Infatti, qualora le persone debbano frequentemente sottoporsi a test ripetuti, si potrà ricorrere ai test salivari, meno invasivi del tampone molecolare.
Come cita il documento: «Nel complesso, gli studi disponibili indicano una sensibilità diagnostica variabile dei test molecolari su campioni di saliva, in relazione alla tecnica di raccolta: una sensibilità maggiore è stata rilevata nella saliva orofaringea posteriore del primo mattino, mentre una sensibilità inferiore è stata osservata con la tecnica del “general spitting”. Inoltre, la sensibilità diminuisce dopo i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi: Alcuni studi pubblicati nel 2020 hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%».
Più volte si è sottolineata l’esigenza di eseguire tamponi a tappeto nelle scuole per tenere sotto controllo la circolazione del virus. Infatti: «I dati sull’uso della saliva in pazienti pediatrici sono limitati, anche se, data la semplificazione della tecnica di prelievo i Test salivari possono rappresentare uno strumento utile per il monitoraggio e controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico» – afferma la circolare.
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