13 Novembre 2015

Buona Scuola, proteste degli studenti e disinformazione

Buona scuola, proteste degli studenti e disinformazione

“Mamma è quello Renzi?” e indica Berlusconi in TV. I ragazzi, la (dis)informazione, la protesta contro la Buona Scuola

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Oggi da tutte le scuole sono partiti cortei di ragazzi che si sono uniti per manifestare il proprio dissenso nei confronti della “Buona Scuola“, la riforma dell’istruzione proposta dal governo Renzi.

Visto dall’esterno, quello di oggi è stato un episodio positivo, una dimostrazione di senso civico, di interessamento ai problemi della società e della politica, ancor meglio se da parte di cittadini giovani come gli studenti delle scuole superiori.

L’esperienza personale, però mi dice che non è proprio così.

Analizzando in particolare il caso di Portici, che è la mia città, ho fatto alcune domande a ragazzi e ragazze sulla questione.

È sconcertante che la maggior parte di loro, nonostante si tratti di ragazzi in età per informarsi almeno un minimo sugli avvenimenti politico-istituzionali del Paese, non sappia nemmeno cosa sia la “Buona Scuola” e cosa prevede.

Divertente e triste allo stesso tempo è stato uno striscione contro la “bella scuola”, strafalcione innocuo ma in un certo senso indicativo del grado di ignoranza in materia di questi ragazzi.

Alcuni, i più grandi, affermano che non è importante che tutti sappiano di cosa si tratta e contro cosa si manifesta, l’importante è che lo sappia qualcuno e che tutti gli altri seguano il branco per fare numero.

Ma è davvero così? E’ davvero poco importante che quasi nessuno sappia perché oggi non è entrato e al posto di trovarsi a scuola si trova per le strade tra cori da stadio e fumogeni all’aroma di cannabis?

L’assurdo, infine, è una ragazzina di 15 anni, presente oggi al corteo, che qualche giorno fa ha chiesto alla mamma indicando Silvio Berlusconi in TV  “è quello Renzi?”.

In un era in cui è fin troppo facile informarsi, la disinformazione regna sovrana. Gli stessi ragazzi che si sono esposti contro la riforma Renzi avrebbero fatto lo stesso con una qualsiasi altra riforma anche di colore politico diverso e questo non ci fa onore.

Sì, non fa onore a noi come Paese, non fa onore ai genitori di questi ragazzi e ai professori stessi che dovrebbero, insieme, garantire la corretta formazione dei cittadini di domani ma che, evidentemente, hanno perso di vista l’obbiettivo presi a stare dietro all’uno e all’altro governo,  all’uno e all’altro leader ugualmente insoddisfacenti.

Al di là della “Buona Scuola” che in sé per sé non ha riscosso molti consensi, il campanello d’allarme riguarda soprattutto la situazione dei ragazzi di oggi.

La domanda è : cosa penserebbero di noi i giovani del ’68?

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