Contagi coronavirus in rialzo, sindaci del vesuviano chiedono aiuto allo Stato
Contagi coronavirus in rialzo, i sindaci del vesuviano si uniscono e chiedono aiuto allo Stato: “Ci servono più agenti in strada”
Contagi coronavirus – Il covid non dà tregua e, ad un anno dall’inizio di questa terribile pandemia, nonostante siano stati creati appositi vaccini, i contagi non accennano a diminuire.
Il trend delle ultime settimane rimane più o meno invariato anche in Campania, dove mediamente ci si attesta ad una percentuale di positivi sul numero di tamponi effettuati sotto la soglia del 10%.
A preoccupare maggiormente è, allo stato attuale, l’incidenza delle varianti su tutto il territorio nazionale.
Il comportamento di alcune di queste è ancora del tutto sconosciuto e la preoccupazione è che si possa manifestare una variante per la quale il vaccino possa risultare inefficace.
Proprio per evitare una situazione di tale pericolo e gravità, gli esperti – o una parte di questi – caldeggia un lockdown: misure di contenimento del contagio più drastiche, atte a permettere a larga parte della popolazione di vaccinarsi e, di conseguenza, sconfiggere con maggiore efficacia e celerità il virus.
Intanto, in alcuni comuni del vesuviano, i numeri del contagio non solo non si arrestano ma continuano a salire.
Ed è per questo che i sindaci hanno deciso di unirsi e fare fronte comune verso lo Stato.
Da qui, l’iniziativa di chiedere aiuto al Ministro dell’interno, al Prefetto e al Questore di Napoli.
Sostanzialmente, nella lettera scritta a più mani, i primi cittadini dellarea vesuviana chiedono a gran voce l’invio di un numero congruo di agenti delle forze dell’ordine, da destinare al controllo del territorio.
Ancora tanti paiono, infatti, i pericolosi assembramenti nei vari comuni, tali da destare la preoccupazione di chi li governa e li amministra.
Questo il contenuto della lettera firmata dai primi cittadini:
“Noi, Sindaci dei Comuni vesuviani, in rappresentanza di una popolazione di 250.000 persone, non possiamo che esprimere ulteriormente il nostro sgomento per le scene a cui abbiamo assistito appena pochi giorni fa.
Domenica scorsa, un qualunque giorno festivo, soleggiato, di fine inverno, la maggior parte della popolazione era in strada senza alcuna misura di contenimento anti-Covid: persone assembrate fuori ai bar, nelle piazze, senza mascherina, a distanza ravvicinatissima, che ha abbassato la guardia e che non ha alcun senso di responsabilità, per se stessa e per gli altri.
Da soli non ce la facciamo più e non reggiamo più le pressioni di chi vorrebbe, a giusta ragione, chiusi gli spazi all’aperto e non le scuole e i ristoranti, dove le indicazioni per il contenimento del contagio sono ampiamente rispettate. I nostri agenti di polizia locale non sono più in grado di effettuare tutti i controlli che andrebbero effettuati e di fronteggiare il totale caos e la spaventosa anarchia che regnano ormai sovrani nelle nostre strade. Abbiamo dato fondo a tutte le riserve di lavoro straordinario, abbiamo organizzato turni di servizio massacranti, molti di loro si sono ammalati di Covid-19 mentre operavano a favore della collettività. Ora non ce la fanno più, noi non ce la facciamo più. Le forze dell’ordine presenti sul territorio in ordinario fanno il massimo ma è impossibile contrastare questa situazione con gli uomini ad oggi presenti sui nostri comuni.
Per questo chiediamo a gran voce che siano aumentate le forze dispiegate nei nostri territori e che si riprendano le attività di controllo per il rispetto delle regole decise dallo Stato.
Chiediamo altri uomini, altri mezzi, altre risorse economiche per garantire che le norme vengano rispettate e gli abusi sanzionati.
Chiediamo un intervento istituzionale risolutivo e che gli Organi dello Stato pianifichino ed effettuino gli interventi di controllo del territorio. Mettiamo, come abbiamo sempre fatto, a disposizione il supporto delle nostre polizie locali per una gestione condivisa e coordinata delle attività sui singoli territori: la campagna vaccinale, che procede ad intermittenza e con modalità ancora poco chiare ai più, è ancora ben lontana dall’essere completata… non è difficile immaginare che a breve, nonostante la varietà di colori che contraddistingue le Regioni d’Italia, avremo una situazione del tutto fuori controllo.
Ai nostri bambini stiamo negando il diritto all’istruzione, all’aggregazione, allo sport, alla crescita individuale e di gruppo; ai nostri anziani stiamo negando la compagnia dei loro familiari, dei loro nipotini, condannando – purtroppo – alcuni di loro a vivere gli ultimi momenti della vita in totale solitudine e abbandono, a troppi stiamo negando il diritto al lavoro, eppure la fine del tunnel appare lontana.
Chiediamo a Voi di non rendere vani gli enormi sacrifici che, in questo momento, sono richiesti solo ai concittadini più vulnerabili. I Comuni stanno facendo la propria parte, lo Stato faccia lo Stato”.
L’appello è stato sottoscritto dai sindaci vesuviani di Torre del Greco, Giovanni Palomba, dei comuni di Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Portici, San Sebastiano al Vesuvio, San Giorgio a Cremano, Somma Vesuviana e Volla.
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