Napoli: ultimo giorno per ammirare il crocifisso miracoloso
Nella Basilica del Carmine Maggiore è stato esposto per sette giorni il famoso crocifisso miracoloso. Oggi ultimo giorno
Napoli – Come da tradizione, per soli otto giorni l’anno il famoso Crocifisso miracoloso è stato esposto nella Basilica del Carmine Maggiore di Napoli. Dal 26 dicembre fino al 2 gennaio 2021, è stato possibile ammirarlo e contemplarlo in tutta la sua magnificenza. Oggi ,pertanto è l’ultimo giorno per poterlo visitare.
Come riporta anche la testata Napoli Da Vivere, la storica chiesa napoletana, “casa” della mamm’ro Carmine è luogo di memoria storica cittadina per via delle vicende di Masaniello e Corradino di Svevia, espone ogni anno ai fedeli per solo otto giorni il “Crocifisso Miracoloso”, il quale viene esposto da secoli.
Ma qual è il miracolo e la storia dietro questo crocifisso?
Nella Basilica del Carmine viene conservato il racconto del miracolo del Crocifisso in un antico volume del 1683 del P. Filocalo Caputo “Il Monte Carmelo” che riporta quanto ritrovato dall’autore in una pergamena antica che era conservata nell’Archivio del Convento.
Si narra che nel 1400, quando a Napoli imperversava la lotta tra gli Angioini e gli Aragonesi, per il dominio della città. A Napoli regnava Renato d’Angiò che, per respingere gli Aragonesi aveva trasformato la chiesa in una fortezza collocando le artiglierie sul campanile. Alfonso V d’Aragona teneva sotto assediò la città e aveva l’accampamento nell’attuale borgo Loreto.
Il 17 ottobre 1439, il fratello di Alfonso, Pietro d’Aragona, fece sparare con una grossa Bombarda detta la Messinese, contro la chiesa del Carmine. Una grande palla colpì la chiesa e si diresse verso il capo del crocifisso che, per evitare il colpo, si chinò sulla spalla destra, e non fu colpito: la palla è ancora conservata nella cripta della chiesa. Il giorno seguente, mentre l’infante Pietro dava di nuovo ordine di azionare la Messinese, un colpo partito dal campanile, dalla bombarda chiamata la Pazza, gli troncò il capo.
Re Alfonso tolse allora l’assedio, ma quando, ritornato all’assalto nel 1442, il 2 giugno entrò trionfalmente in città, il suo primo pensiero fu di recarsi al Carmine per venerare il crocifisso e, per riparare l’atto insano del defunto fratello, fece costruire un sontuoso tabernacolo. Da allora, l’immagine viene svelata il 26 dicembre di ogni anno e resta visibile al gran concorso di fedeli per otto giorni, fino al 2 gennaio.
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