De Luca alla ministra Azzolina: “Ecco perché ho disposto la chiusura delle scuole”
De Luca risponde alle polemiche circa la chiusura delle scuole disposta nella giornata di ieri e fino al 30 ottobre. Ecco quali sono i motivi del governatore
Il nostro Presidente Vincenzo De Luca ha tenuto oggi una delle sue consuete dirette Facebook dove ha spiegato la situazione in cui versa la Regione Campania sui contagi da Coronavirus. Questa è stata anche un’occasione per rispondere alle tante polemiche che ieri si sono scatenate dopo la sua decisione circa la chiusura delle scuole. A tal proposito, infatti, si è espressa anche la ministra Azzolina: “E’ una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola”. La ministra ha poi aggiunto: “Un eventuale ricorso? Si leggerà l’ordinanza e poi il governo deciderà tutto insieme. Vogliamo togliere agli studenti un diritto costituzionalmente sancito perché i problemi stanno da altre parti?”
Così il governatore della Campania De Luca ha risposto a tali dichiarazioni spiegando i motivi che lo hanno spinto a chiudere le scuole fino al 30 ottobre: “Abbiamo un numero di terapie intensive che è la più bassa d’Italia per numero di popolazione, anche perché siamo stati commissariati e per colpa della Campania. 16 mila dipendenti in meno. Avendo fatto già due mesi di prevenzione ci troviamo in un quadro nazionale che ha uniformato tutti i territori”.
“Il dato di oggi è di 1261 positivi su 14 mila tamponi – continua. Ieri abbiamo deciso di fare un’ordinanza con misure rigorose. Quando prendiamo queste decisioni nessuno pensi che sono a cuor leggero, ci pensiamo cento volte. Ieri quando è arrivata la notizia che abbiamo sfiorato i mille contagi abbiamo passato tutta la giornata a verificare e discutere per cercare di capire punto per punto qual era la cosa più utile da fare. Dalle 10 fino alle 18 parlando con gli epidemiologi, con gli esperti della task force, le organizzazioni economiche, sindacali, le camere di commercio, ho parlato con Manfredi, con Speranza, con la Lamorgese, abbiamo fatto tutte le valutazioni possibili e inimmaginabili con il massimo senso di responsabilità. Abbiamo discusso sul mondo della scuola, sui bar, sul commercio, sugli eventi, sui matrimoni. Quello che decidiamo oggi avrà gli effetti sui 20 giorni. Vi prego, comprendete che quando prendiamo una decisione lo abbiamo fatto riflettendoci, nessuna decisione a cuor leggero lo facciamo nell’interesse delle nostre famiglie. E’ nostro dovere farlo oggi”.
Il presidente De Luca ha ribadito “Abbiamo valutato tutto, classi elementari, asili, università. Noi non abbiamo chiuso le scuole, abbiamo deciso di fare didattica a distanza per 15 giorni. Ma era questa la priorità? Non c’è una priorità quando hai quei numeri, quanto devi contenere l’ondata devi prendere diverse decisioni che insieme servono a contenere il contagio. E’ l’insieme che produce risultati. Dovevamo ridurre al massimo i luoghi di assembramento e cercare di frenare la mobilità sui mezzi di trasporto. E’ un tema delicatissimo. Non faccio commenti e non rispondo a nessuno. I dati sono questi: Napoli 1 su 1000 contagi 120 alunni, Napoli 2, 110, Napoli 3 200 alunni, Caserta 61. Il problema della scuola ha due facce, una interna e una esterna agli edifici. Il più grave è all’esterno, agli ingressi e all’uscita. Non si blocca la didattica ma diventa a distanza. Poi vediamo tra 15 giorni. Dovremmo potenziare i trasporti e ragionare su orari differenziati la mattina e il pomeriggio per gli ingressi. C’è un problema con gli asili si sta lavorando per misure che agevolino le famiglie, sollecitiamo il governo per congedi parentali per chi ha bambini piccoli 0-3 anni”.
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