Macchia nera nel Tirreno, Legambiente: “vergogna”
Legambiente: vergogna per la macchia nera nel Tirreno. Condannato lo scarico di acque reflue post lockdown nella zona di Mondragone
Oggi i volontari di Goletta Verde hanno fatto un blitz in Campania per esporre uno striscione con la scritta “vergogna” laddove lo scorso 6 giugno, subito dopo il lockdown, un depuratore aveva immesso in mare gli scarichi dal canale Agnena.
La macchia nera, proveniente dalla foce del canale Agnena a Mondragone (Caserta), aveva inquinato in pochissimo tempo tutta l’area circostante, provocando indignazione e preoccupazione da parte dei cittadini e di coloro che appresero la notizia.
Oggi, in occasione della tappa campana dell’organizzazione Goletta Verde, i volontari si sono dati appuntamento proprio nel posto in cui il 6 giugno il depuratore scaricò rifiuti inquinanti nel mar Tirreno. La scritta esposta con la parola “vergogna” è molto significativa e d’impatto, e vuole proteggere un ambiente che troppo spesso è messo a repentaglio.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha accertato, tramite indagini e analisi sui campioni liquidi, che quella macchia nera era costituita dalle acque reflue, soprattutto scarichi di origine umana, provenienti dal depuratore intercomunale di Vitulazio, altro comune casertano. Ritenuto inagibile e non funzionante, il macchinario forniva anche altri tre comuni della zona ed è stato messo sotto sequestro. Indagati anche i sindaci dal 2015 ad oggi dei comuni coinvolti. Lo riporta ANSA Campania.
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