Marò, processo penale assegnato all’Italia. Di Maio: “Liberi da una lunga agonia”

Il Tribunale Internazionale ha assegnato all’Italia il processo contro i Marò, riconoscendogli l’immunità funzionale per l’incidente

Marò: si conclude il caso lungo più di otto anni. Come riporta La Repubblica, il Tribunale internazionale dell’Aja ha assegnato il processo nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone all’Italia. A questi due è riconosciuta l’immunità “funzionale”, in quanto i due fucilieri stavano esercitando il loro ruolo di funzionari dello Stato. Ergo, l’India non potrà esercitare la propria giurisdizione.

L’Italia dovrà, però, pagare i danni per quanto commesso dai due marò. Pertanto, pagherà un giusto risarcimento alle famiglie dei due pescatori uccisi e al capitano del peschereccio bersagliato al largo del Kerala il 15 febbraio del 2012. L’Italia ha infatti, secondo il Tribunale internazionale, violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto “compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony”, dove appunto persero la vita i pescatori sopra citati.

L’Italia è “pronta ad adempiere a quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione”, come afferma un comunicato della Farnesina.

Il commento di Luigi Di Maio

Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio ha reagito molto positivamente alla notizia. “Finalmente liberi da tante sofferenze e dall’agonia di 8 anni che hanno dovuto attraversare i nostri due marò” ha scritto sulla sua pagina Facebook.

“Due grandi servitori dello Stato che l’Italia non ha mai abbandonato” ha continuato, aggiungendo che “il Tribunale dell’Aja ha dato ragione al nostro Paese e come ho già detto questa è una notizia molto positiva”.

“Andiamo avanti lavorando in silenzio e con grande umiltà” ha, infine, concluso.

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