26 Maggio 2020

Tassa Covid: l’aumento di prezzo che fa infuriare i consumatori

tassa covid

Tanti commercianti hanno imposto la cosiddetta “tassa covid” su alcuni servizi offerti ai consumatori. Ma è davvero lecita la loro richiesta?

TASSA COVID- LECITA O NO LA RICHIESTA DI ALCUNI COMMERCIANTI? Il coronavirus ha messo in ginocchio l’economia del nostro Paese, costringendo diverse attività a chiudere i battenti per oltre due mesi.

A partire dalla scorsa settimana alcuni settori hanno riaperto al pubblico, applicando però una maggiorazione dei prezzi che sta facendo discutere non poco: parrucchieri, barbieri, centri estetici e non solo, hanno fatto registrare in media un aumento del 25% su numerose prestazioni offerte al cliente.

Stando a quanto si legge in una denuncia del Codacons, riportata integralmente dal ‘Sole 24 ore’, pare che negli scontrini si stia diffondendo a macchia d’olio una nuova dicitura, registrata col nome di “tassa Covid”, che va dai 2 ai 4 euro, ed è applicata per la sanificazione dei locali.

E’ lecito chiederla?

A pronunciarsi sulla questione, è stato Massimiliano Dona, presidente del Codacons, che ha espresso forti dubbi sulla legittimità della pratica: a suo avviso si tratterebbe infatti di una tassa scorretta anche dal punto di vista fiscale, dal momento che il consumatore è costretto a pagare non solo il servizio, ma anche un contributo per le spese sostenute dall’esercente.

 

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