Chico Forti è ancora in prigione:”Sto bene, spero mantengano la parola”
Chico Forti continua la sua prigionia in America ma confida che il Governo Italiano possa trovare per lui una soluzione
CHICO FORTI – E’ di pochi giorni fa la notizia della liberazione della nostra concittadina Silvia Romano, tornata a casa dopo ben 18 mesi di prigionia.
Su questa situazione ne sono state dette di ogni, anche che il Governo abbia pagato un riscatto ai suoi rapitori: notizia respinta e smentita anche da Luigi di Maio.
Non passa però inosservato il caso che coinvolge un altro connazionale: si tratta della situazione relativa a Chico Forti, regista e imprenditore italiano costretto alla prigionia in America.
Il programma televisivo ‘Le Iene’ si è occupato del caso e più volte ha sentito Chico per conoscere la sua personale situazione, anche in questo periodo caratterizzato dal coronavirus. Nonostante le difficoltà Chico rimane fiducioso e spera che le cose possano sistemarsi quanto prima.
“Le notizie che ricevo dall’Italia sono quelle che sento dai notiziari americani.Poi ci sono le mail che ricevo dagli amici e dalla famiglia. Ci tengo molto a ringraziare medici, infermieri e tutto il personale che rischia la vita ogni giorno. È indubbio che diventano degli eroi”, spiega Chico al giornalista Gaston Zama.
SUL CORONAVIRUS – “Qui in carcere tutto sommato mi aspettavo peggio. Ci sono le misure preventive, per esempio la distanza di sicurezza. Limitano i posti a sedere nella mensa e hanno ridotto l’affollamento dei dormitori. E hanno destinato un dormitorio alla quarantena. Gli infermieri ci misurano la temperatura due volte al giorno, in caso di febbre è superiore le persone vengono messe nel dormitorio dedicato. Per adesso abbiamo avuto due casi seri e otto sotto osservazione”.
LE VISITE IN CARCERE – “Mi mancano le visite di Roberto, la mia ‘finestra sul mondo’. Per il mese di marzo avevo delle visite che erano state organizzate e purtroppo le persone hanno dovuto cancellarle. Con gli avvocati riesco ancora a comunicare per aggiornami su cosa stanno facendo, ma capisco che adesso è tutto in stand by”.
LA SUA SPERANZA – “So che i politici che si sono impegnati a riportarmi a casa, credo stiano mantenendo la loro parola, o almeno il tentativo”.
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