Il documentario è protagonista al Pan per il Napoli Film Festival
SchermoNapoli Doc al Napoli Film Festival, il documentario al centro dell’evento partenopeo: in evidenza Di Pietro, Ioime e Alfarano-Giordano al Pan
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SchermoNapoli Corti? No, grazie preferisco i Doc. Esatto Napoli Film Festival offre ai suoi ospiti di poter visionare svariati cortometraggi tra cui documentari. Tre i cortometraggi trasmessi al PAN durante la seconda giornata dell’evento partenopeo. Entrambi concorreranno alla premiazione di lunedì.
“Lo Devo Ricordare” di Eduardo Di Pietro è il primo cortometraggio di giornata e la tematica trattata è la solitudine. Protagonista è Giordana, ospite di un dormitorio pubblico di Napoli, che a causa di problema ad un occhio può restare nella struttura anche in ore diurne. Giordana è una donna sola, che riempie un luogo vuoto con un ripetersi giornalieri delle stesse azioni, fare cruciverba, vedere la televisione e riposare. Il momento di trasgressione è una passeggiata per le strade napoletane dove resta comunque sola in mezzo alla gente. L’opera risulta essere intima e personale ma possiede il pregio di non essere invasiva. Infatti la telecamera si limita a osservare e non per riempire la solitudine o per mettere la donna a disagio. Giordana, infatti, non si scompone, ripete ogni giorno i suoi rituali, senza percepire la compagnia del regista. Lo scopo di Di Pietro è documentare un disagio sociale con una lucida rappresentazione della vita.
A seguire “Crescere di Bellezza” di Marinella Ioime. Narra la storia dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli di Napoli, un gruppo composto da adolescenti che dal 2014 suonano insieme, coordinati da Enzo De Paola e Giuseppe Mallozzi. Il documentario è breve ma il suo obiettivo è solo mostrare cosa rappresenta per tutti l’Orchestra. Una ripresa molto semplice e senza alcuna velleità artistica. Insomma si tratta solo di una descrizione.
In conclusione “Totò Memories – Il Museo del Principe Atteso da Vent’anni” diretto dai giornalisti Carlo Maria Alfarano e Daniela Giordano. Facile intuire quale sia la tematica del documentario-inchiesta. L’assenza per la città di Napoli di un artista come Totò. Parliamo di uno dei maggiori rappresentanti della comicità nostrana. L’obiettivo non è solo commerare il Principe della risata ma anche rivivere i gesti e le battute del popolo napoletano ormai divenute icona di un vero e proprio modo genere di comicità. Documentario perchè omaggia una delle più grandi icone della città di Napoli, inchiesta perchè sono vent’anni che le istituzioni dichiarano la volontà di aprire un museo a lui dedicato. Più volte inaugurato ma altrettante volte rinviata l’apertura inspiegabilmente.
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