Panaro solidale, la libreria che ripone all’interno i libri
La libreria Dante e Descartes di Napoli include anche i libri nei beni di prima necessità. Anche i libri riposti nel panaro solidale
NAPOLI – Dall’inizio della quarantena in Via Santa Chiara è comparso il panaro solidale, che riprende la vecchia tradizione popolare di far scendere e salire il pane nel cestino di vimini intrecciato.
Il suo nome deriva dal latino panarum e stava ad indicare un cesto nel quale riporre il pane. Una tradizione che oggi quasi del tutto scomparsa ma che gli ideatori napoletani, Angelo e Pina, hanno voluto riprendere per aiutare chi ne avesse realmente bisogno. « Chi ha metta, chi non ha prenda » – questa la scritta che si legge al suo interno.
Raimondo e Giancarlo Di Maio, proprietari della libreria indipendente Dante&Descartes, decidono di lanciare una nuova iniziativa. Ogni volta che passeranno di lì, lasceranno all’interno un libro per tenere compagnia a qualcuno. Il motivo? I libri sono anch’essi beni di prima necessità e in questo periodo possono tenere compagnia tante persone. Sul frontespizio c’è la dicitura “Biblioteca solidale del Paniere“.
Qualche giorno fa, il primo libro che hanno deciso di condividere è “Napoli porosa“, di Walter Benjamin. Una sola raccomandazione, riferisce il proprietario Raimondo Di Maio: «Dopo la lettura, il libro va riportato nel paniere!»
Oggi, invece, nel panaro hanno lasciato “Napòlide” di Erri De Luca, perché come dice l’autore: «La solidarietà è il miracolo dei pani e dei pesci».
ARTICOLO PRECEDENTE
Coronavirus, bollettino Protezione Civile: “1195 nuovi casi, 552 deceduti”
ARTICOLO SUCCESSIVO
Coronavirus: Regione Campania, i dati aggiornati, divisi per province
Lascia un commento