Indennizzo studenti da 600 euro: la bufala diffusa su WhatsApp
«È possibile la richiesta di un indennizzo studenti di 600 euro mensili per ogni mese di quarantena»: l’ennesima bufala circola su Whatsapp
3 APRILE 2020 – La quarantena prosegue – ha dichiarato Conte – e le fake news non smettono di circolare. Ci segnalano la diffusione di un documento riguardante la possibilità di richiedere un indennizzo studenti di 600 euro: ebbene, si tratta dell’ennesima bufala.
Il documento in questione, che circola su WhatsApp sotto forma di pdf scaricabile, propone un titolo allettante: «DPCM 22.3.20 Richiesta di sussidio per studenti di età compresa tra 15 e 20 anni».
Realizzato con una grafica discutibile e totalmente estranea alle comunicazioni ufficiali – una cosa che ci fa sospettare -, il pdf riporta il seguente testo:
E’ prevista la possibilità di richiedere da parte degli studenti di età
compresa tra 15 e 20 anni alla data del DPCM 22.3.20, un indennizzo
pari a 600 euro mensili per ogni mese di quarantena, finalizzati
all’acquisto di strumentazione elettronica atta alla fruizione delle lezioni
an line.
La domanda va presentata collegandosi al portale INPS (www.inps.it),
scaricando e compilando il modulo nella sezione “Famiglia”.
L’Istituto prevede di erogare le somme entro due settimane dalla
ricezione delle domande.
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 3 aprile 2020
Ecco la nuova bufala diffusa in periodo di emergenza Coronavirus: stavolta, il punto di partenza è il Decreto Cura Italia e il bonus da 600 euro destinato a lavoratori autonomi, partite IVA e professionisti. Analizziamo insieme perché si tratta di una fake news.
Non sono previsti sussidi agli studenti
Il documento fasullo fa riferimento al Decreto Ministeriale – meglio noto come DPCM – del 22 marzo 2020, come apprendiamo dal titolo. Il Decreto citato non riguarda assolutamente l’erogazione di sussidi e indennità: quest’ultimi sono argomenti che riguardano il DPCM del 17 marzo 2020 – il cosiddetto Cura Italia.
Il DPCM del 22 marzo, invece, introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Una materia, questa, che non si avvicina minimamente all’indennizzo studenti.
A chi è dedicata l’indennità COVID-19 ( bonus 600 euro)
Per eliminare ogni dubbio sulla veridicità di tale presunto “indennizzo studenti”, precisiamo che la categoria “studenti di età compresa tra 15 e 20 anni” non è tra quelle previste per la richiesta dell’indennità COVID-19 (meglio nota come bonus 600 euro).
Nello specifico, possono presentare domanda le seguenti categorie di lavoratori:
- liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data;
- lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (artigiani, commercianti, imprenditori agricoli, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali;
- dipendenti del settore agricolo;
- lavoratori dello spettacolo.
Insomma, l’ennesima bufala apparentemente innocua potrebbe creare non pochi disagi. Il sito dell’INPS, infatti, ha riscontrato problemi proprio nella prima giornata di richieste dei bonus: il portale è risultato per ore non accessibile perché sovraffollato. Raccomandiamo, dunque, di non precipitarsi sul sito dell’INPS se non per necessità.
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