Dope One, figlio di Napoli: presto fuori il nuovo mixtape – L’INTERVISTA
Dope One: figlio delle vie di Napoli, all’età di 12 anni ha iniziato a fare rap, scrivendo i suoi primi pezzi nel ’95. Come è nata la sua grande passione?
Ivan Rovati De Vita, in arte Dope One, è nato a San Giorgio a Cremano nel 1983. Si è affacciato alle strade periferiche di Napoli, da San Giovanni a Teduccio a Forcella, da Casalnuovo ad Acerra – trasformandole in un palco.
La musica è parte fondamentale nella vita del rapper napoletano, tanto che nel 1997 è salito sul palco storico “Officina 99”. Voglia e dedizione costante hanno arricchito il percorso artistico di Ivan, colorando la scena rap assieme a 99 Posse, Clementino, Dj Uncino, Jovine e Speaker Cenzou.
Noi di Napolizon abbiamo voluto conoscerlo meglio soprattutto in vista dell’uscita del suo prossimo mixtape.
ECCO L’INTERVISTA
Il nuovo mixtape uscirà a breve. Puoi svelarci qualcosa sulle tracce?
Il mixtape, a cui sto lavorando, è molto complesso, ha alle spalle ben due anni di preparazione e viene alla luce dopo 9 album miei. Si chiama “THE DOPE MIXTAPE VOL.1”. In un primo momento ho creato 47 tracce, ma dopo una scrematura ne ho scelte 16, tutte realizzate con artisti Made in USA e UK, dai quali ho colto tantissime ispirazioni, per la scrittura e per il flow. Potrei definire, quindi, questo nuovo progetto “Worldwide”. Di certo, non è stato semplice lavorarci a causa della lontananza, ma la tenacia e la pazienza non mi hanno mai abbandonato.
Quali sono gli argomenti principali delle tue canzoni?
Le tematiche principali delle canzoni mettono in primo piano l’identità che condiziona la mia mentalità. Sono cresciuto nei vicoli di Napoli ed è tra quelle vie che ho maturato il mio modo di pensare e scrivere; io non sono altro che il frutto del passato di Napoli, dei suoi soprusi e delle sue dominazioni. Cerco di essere un ragazzo propositivo e forte, con la speranza che questi miei lati caratteriali contribuiscano a portare sempre un sorriso. “Il rap per me è una cosa seria.”
I miei testi sono scritti in base ad un’abitudine storica, ad uno spirito di sopravvivenza e ad una forza di chi non si scoraggia.
Ci sono featuring con artisti napoletani, italiani e stranieri?
Nel mix ci sono tracce con artisti americani e inglesi, i quali provengono da Los Angeles, Atlanta, Connecticut, Brooklyn, Birmingham. Le uniche presenza napoletane sono Oyoshe, DJ Uncino, Dj Laps e Aura. Ci tengo a ringraziare Oyoshe e 4RAWCITYSOUND STUDIO per avermi concesso la possibilità di produrre il Mixtape.
Qual è la tua prospettiva sul mondo della musica in generale e sulla musica napoletana?
Credo fortemente che Napoli abbia da sempre donato solarità, pace e armonia attraverso la musica ed io cerco solo di esserne un degno rappresentante. L’ambito musicale è sempre in fermento e ci sono artisti validissimi in ogni genere.
Come vivi questa situazione che accomuna tutti noi, il Coronavirus?
È una situazione spiacevole per tutti noi, io sto sfruttando nel migliore dei modi questo periodo: scrivendo, facendo progetti e soprattutto sto cercando di essere una persona consapevole e matura. Mi focalizzo sulle cose essenziali. Noi, adesso, dobbiamo fare la nostra parte, attenendoci alle regole.
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