Coronavirus nel mondo: ecco come reagiscono i Paesi esteri al contagio
Coronavirus nel mondo: ecco come gli altri Paesi stanno reagendo alla diffusione del contagio da covid-19. La situazione nel mondo
Coronavirus – Inizialmente sembrava il coronavirus fosse e dovesse destinato a restare un problema esclusivamente cinese. Come se il popolo cinese fosse stato eletto, scelto sapientemente da un virus, incapace di ambientarsi altrove.
Ed, invece, com’era prevedibile, in poche settimane ha piagato il mondo intero.
E’ salito sui positivi, spesso asintomatici, che l’hanno portato in giro, dall’Asia all’Europa, dall’Inghilterra agli Stati Uniti.
E tutto il mondo, adesso, che guardava prima i cinesi e poi gli italiani come untori da tenere alla larga, sta facendo i conti con un’epidemia, estremamente difficile da contenere.
E così, mano a mano, le decisioni del governo italiano – inizialmente giudicate all’estero come troppo severe – stanno diventando un modello da seguire anche per quei Paesi fino a qualche giorno fa scettici nei confronti della gravità del problema.
L’Argentina ha deciso per l’isolamento sociale preventivo obbligatorio, esteso fino al 31 marzo. E ci penseranno la polizia nazionale, quella locale e le forze armate tutte a controllare che la quarantena venga rispettata da tutti. Le scuole, lì, sono chiuse già da qualche giorno e c’è la quarantena obbligatoria di 14 giorni per chi arriva in paese dall’estero.
Anche il governatore della California ha ordinato a tutti i suoi (40milioni) abitanti di restare a casa, per piegare la curva del contagio.
Intanto, il Presidente americano, Donald Trump punta il dito contro la Cina: “Tutto il mondo pagherà a caro prezzo il rallentamento della condivisione delle informazioni sul virus, messo in atto dalla Cina“, tuona.
Anche la Francia ha chiuso tutto, e poche ore fa ha comunicato il rinvio del Festival di Cannes, in programma dal 12 al 23 maggio e rinviato a data da destinarsi.
Il Brasile chiude le frontiere di terra e stanzia fondi per le classi meno abbienti. Anche lì è chiara la portata dell’emergenza legata al coronavirus.
L’India si prepara all’emergenza convid-19 e fa le prove generali di quarantena: domenica, dalle 7 alle 21 ci sarà un coprifuoco nazionale e tutta la popolazione sarà obbligata a restare nelle proprie case “per prepararsi alle sfide future“, dice il primo ministro.
Anche l’Iran si chiude: il presidente Rohani ha chiuso tutti gli esercizi commerciali – eccezion fatta per alimentari e distributori di generi di prima necessità – fino al 3 aprile per contrastare il rapido diffondersi del contagio da covid-19.
In Spagna, intanto, un altro hotel è stato prontamente trasformato in ospedale, destinato ad accogliere i pazienti affetti da coronavirus: ad oggi, sono 40 gli hotel messi a disposizione per far fronte all’emergenza ed alleggerire gli ospedali.
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