16 Marzo 2020

Coronavirus, la conferenza stampa della Protezione Civile

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Coronavirus, la consueta conferenza stampa della Protezione Civile. In lieve calo i positivi al test per il covid-19. Tutti i dati

Coronavirus – Come di consueto, Napoli.zon segue per voi la conferenza stampa giornaliera della Protezione Civile sui dati e sulle misure di contenimento del contagio da covid-19.

Questi i dati comunicati pochi minuti fa da Borrelli.

Sono 414 i pazienti guariti oggi dal contagio, per un totale di 2749 guariti da inizio epidemia.

Sono 2470 i nuovi casi di coronavirus registrati nella giornata odierna, per un totale da inizio epidemia di 23073 positivi, di cui sono 1851 ricoverati in 1851 terapia intensiva. Non sono pervenuti, al momento della conferenza, i dati di Puglia e Trento.

Il trend è attualmente in ribasso rispetto a ieri, quando si contavano 2853 nuovi casi di positività al covid-19.

Ma questo dato – ricorda Borrelli – va consolidato nei prossimi due, tre giorni, per poter sperare di aver raggiunto un risultato importante per il Paese.

I deceduti oggi sono 349, anche questo dato è leggermente in discesa rispetto a quello di ieri, che ammontava a 368 deceduti.

Trasferiti altri 7 pazienti dalla Lombardia, per un totale di 47 dall’inizio dell’epidemia.

I samaritans Purs hanno donato a Cremona una struttura ospedaliera mobile composta da 60 degenze e 8 per la terapia intensiva. La struttura verrà gestita da questa ONG per diversi mesi.

I volontari impiegati nella gestione dell’emergenza da coronavirus sono oggi 700 in più rispetto a ieri, per un totale di 4000 volontari su tutto il territorio.

A questi, come sempre, devono aggiungersi tutti i sanitari, le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, che sono impiegate attivamente su tutto il territorio nazionale.

Le tende per il pre-triage montate oggi fuori i presidi ospedalieri sono 52 , per un totale di  600.

Quelle montate negli istituti penitenziari sono, ad oggi, 122.

Le mascherine provenienti in Italia dall’estero sono state bloccate per decisione dei vari governi, per garantire l’autosufficienza dei loro stessi Paesi.

Nel decreto legge si è data la possibilità di produzione di mascherine anche da parte di altre aziende che si sono proposte di farlo, senza incorrere nelle lungaggini burocratiche del caso, pur mantenendo lo standard di efficacia contro il virus.

Il consumo delle mascherine è decuplicato negli ultimi giorni e stiamo avviando tutte le soluzioni per produrre autonomamente questo importante dispositivo di protezione individuale.

Borrelli si dice disponibile ad aiutare la Regione Lombardia nella costruzione dell’Ospedale, al cui progetto si sta lavorando in queste ultime settimane.

Il Prof. Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore della Sanità, espone un quadro sulla questione epidemiologica.

Il Prof. ringrazia i cittadini italiani che hanno ripreso a donare il sangue, rispondendo prontamente all’invito delle autorità, che avevano evidenziato le difficoltà delle strutture sanitarie a causa della scarsità di sangue disponibile.

Il Prof. ricorda come l’Italia sia stato il Paese che ha fatto il numero maggiore di tamponi.

I tamponi vengono fatti in presenza di chiari disturbi respiratori o di sintomi influenzali, che però hanno una storia anamnestica di contatto con soggetti che hanno sviluppato il coronavirus o provenienti dalle aree con la maggiore concentrazione del contagio.

Un allargamento indiscriminato dei tamponi è irrealistico.

Sotto i 30 anni, non ci sono stati esiti fatali da decorso di coronavirus. Questo dato sottolinea ancora di più come i soggetti a rischio restino gli anziani o le fasce più deboli.

Per queste fasce, i bambini possono essere veicoli importanti di contagio, essendo spesso asintomatici o interessati da sintomi molto blandi, quali pochi decimi di febbre o una banale congiuntivite.

Probabilmente, i bambini resistono bene al coronavirus perché hanno un sistema immunitario giovane, che riconosce come nuovo ogni agente patogeno ed impara a combattere questo virus come tutti gli altri che incontra.

Anche questo sarà oggetto di studi specifici, che saranno in grado di fornirci risposte adeguate nel prossimo futuro.

Interrogato sulla possibilità di prorogare la chiusura delle scuole oltre il 3 aprile, il Prof. Locatelli rimanda la questione alla fine di marzo, quando i dati saranno più chiari e sottolinea l’importanza della chiusura delle scuole nel contenimento del contagio.

Il Prof. procede poi nei ringraziamenti a volontari, personale sanitario, forze dell’ordine, impiegati nella gestione dell’emergenza.

L’Italia sta mettendo in campo le migliori risorse per affrontare questa emergenza in maniere efficace e garantire la salute dei cittadini .

Il Ministero della Salute, in collaborazione con le Regioni, stanno rendendo omogenei i modelli di trattamento dei pazienti affetti da covid-19, attraverso procedure protocollari comuni.

Gli studi stanno procedendo nella direzione dell’accertamento dell’efficacia dei farmaci antivirali e anche di quei farmaci che vengono impiegati nella gestione dell’infezione polmonare conseguente al covid-19, responsabile di parte delle morti.

Tali studi clinici possono permetterci di comprovare con oggettività l’evidenza scientifica dell’efficacia delle terapie messe in campo.

L’efficacia di queste cure deve essere comprovata con razionalità ed oggettività assoluta, tenendo fuori le derivazioni emotive in gioco.

L’Italia, al momento, è la più vessata in Europa dal coronavirus ma ha anche forze in campo che le permetteranno di condurre studi clinici e scientifici pionieristici nel settore.

Il Prof. Locatelli sottolinea come il virus per vivere e replicarsi abbia bisogno di cellule: è il contagio interumano a determinarne la proliferazione, per cui le misure di distanziamento sociale e di igiene personale sono il primo muro che si possa innalzare contro la proliferazione del virus.

E’ altresì vero che il virus può sopravvivere per qualche ora su tessuti e superfici, per questo si raccomanda caldamente il rispetto di tutte le norme igieniche previste dal Governo e dall’ISS.

Ma questa modalità di contagio è del tutto marginale, rispetto al contagio dovuto al contatto interumano.

Il picco dei contagi su scala europea è ancora lontano: in tutta Europa, purtroppo, stanno crescendo i casi di positività al coronavirus ed anche i decessi.

In Italia, invece, si pensa la situazione possa essere diversa, grazie alle misure di contenimento attuate prontamente dal Governo.

Il Prof. sottolinea l’importanza di queste misure restrittive, che sono in grado di contenere il contagio da covid-19.

Tali misure stanno diventando un faro anche per gli altri Paesi contagiati.

Non si hanno a disposizione dati che possano dire con esattezza fino a quando il virus si espanderà e riuscirà a sopravvivere, e per questo è importante continuare a mantenere l’osservanza vigile delle norme in atto.

 

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