Coronavirus, la salvezza si chiama Tocilizumab? A Napoli 2 pazienti sono guariti così
Avrebbe dato ottime risposte la sperimentazione del Tocilizumab su pazienti affetti da coronavirus. Un farmaco per l’artrite può essere l'”antidoto”?
In tanti si staranno chiedendo “Come è possibile che un farmaco per l’artrite remautoide, il Tocilizumab, possa costituire una speranza nella guerra al coronavirus?”
Difficile rispondere, eppure la sperimentazione portata avanti dall’Azienda Ospedaliera dei Colli e dall’Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione Pascale ha dato risultato incoraggianti: due i pazienti (entrambi affetti da polmonite severa Covid 19 e ricoverati al Cotugno) trattati col Tocilizumab, entrambi hanno risposto bene alla terapia somministrata nella giornata di ieri.
«Già a distanza di 24 ore dall’infusione, sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo» spiegano Montesarchio e Ascierto. «Nell’esperienza cinese – aggiungono – sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che si effettua con un’unica somministrazione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati».
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