3 Febbraio 2020

Rosella, la leggenda della strega di Caserta

Rosella, la strega della Reggia di Caserta

Scopriamo la leggenda della strega Rosella, tra sortilegi, rametti di pungitopo e un lungo esilio in una grotta nel parco della Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta, oltre a secoli di fascino e storia, racchiude in sé anche diverse leggende, come quella, ormai diventata popolare, di Rosella.

Rosella era una giovane di umili origini, figlia di un pescatore di Napoli, innamorata del principe Andrea, con cui sarebbe dovuta convolare a nozze. Il matrimonio, nonostante il consenso dei genitori di entrambi, però, non era visto di buon occhio, soprattutto dalle aristocratiche napoletane. Rosella aveva fatto svanire tutti i loro sogni nuziali.

Le nobildonne decisero, quindi, di ricorrere al sortilegio di una strega, una rosa maledetta, il cui profumo avrebbe dovuto nuocere alla futura sposa.

Infatti, appena Rosella annusò la rosa che le era stata regalata, si trasformò in una vecchia dall’aspetto orrido.

Spaventata, la futura sposa si rivolse ad una vecchia megera beneventana, la quale le assicurò che il bacio del vero amore avrebbe spezzato il maleficio e tutto sarebbe tornato come prima.

Il principe Andrea, però, non riconobbe Rosella e partì alla sua ricerca dopo aver accusato la vecchia di averla rapita. Infine, morì per la disperazione, mentre Rosella ancora trasformata in vecchia fu esiliata in una piccola grotta, nel parco della Reggia.

Vi rimase per anni, finché un giorno il suono degli zoccoli di un cavallo destò la sua curiosità. Di lì a poco ci sarebbe stata, infatti, una battuta di caccia nel parco. Un giovane principe austriaco, Ulrico, vedendola da sola nel bosco, le si avvicinò per chiederle se avesse bisogno di aiuto.

Lei, per tutta risposta, gli regalò un ramo di pungitopo come portafortuna. La battuta di caccia, però, non andò bene. Ulrico rimase ucciso per salvare il re da un cinghiale e Rosella fu accusata della sua morte e condannata.

Come ultimo desiderio, però, volle vedere il corpo di Ulrico. Accarezzando il cadavere del principe si punse con il rametto che gli aveva dato come portafortuna e il suo sangue cadendo sulle labbra del giovane gli restituì di nuovo la vita.

Tutti erano esterrefatti, compreso Ulrico che, quando seppe l’accaduto, baciò Rosella. Non appena le sue labbra sfiorarono quelle della vecchia, Rosella recuperò il proprio aspetto: il maleficio era stato spezzato.

I due convolarono a nozze e Rosella poté godersi un meritato lieto fine.

 

 

Foto da CasertaWeb

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