19 Gennaio 2020

Sandro Ruotolo non è il candidato di De Magistris

L’investitura di Sandro Ruotolo come candidato di un ampio fronte di centrosinistra alle elezioni suppletive per il Senato ha scatenato reazioni diverse. Per tanti è simbolo di garanzia e lotta per la legalità, per altri è solo “il candidato di De Magistris”

Una cosa è certa, il nome di Sandro Ruotolo non è di quelli che passano inosservati. Il noto giornalista anticamorra, infatti, sarà il candidato del centrosinistra alle elezioni suppletive per il Senato. Un nome che unisce sotto di sé un largo campo di forze civiche (e non) progressiste, riformiste e ambientaliste. Un nome di garanzia che, almeno in teoria, non si presterebbe al classico gioco delle bandierine di partito. Per alcuni, però, non è così.

Serpeggia, infatti, un leggero e malcelato malcontento, sicuramente in ambienti vicini a Italia Viva, ma anche tra quegli esponenti locali del Pd ancora “affezionati” alla linea “centrista” di Matteo Renzi, ma che hanno scelto di non seguirlo nella sua nuova avventura politica. Per questi Sandro Ruotolo non sarebbe quel nome di garanzia che tutti auspicavano, ma la dimostrazione di “genuflessione” del Pd verso De Magistris.

Una tesi che, però, sembra essere parecchio forzata oltreché riduttiva. Innanzitutto,per la caratura morale e professionale che caratterizza Ruotolo, ma anche per il suo legame con la città. Dici Sandro Ruotolo dici Napoli. Dici Sandro Ruotolo dici inchieste solitarie contro la camorra e il giro criminale di rifiuti tossici. Dici Sandro Ruotolo e dici nemico dei casalesi, tanto da indurre il clan di Michele Zagaria a minacciarlo di morte. Un nome che più di tanti altri, dunque, può essere rappresentante vero di un’anima della città.

Ma esiste anche un particolare, forse sfuggito a molti, che “scagiona” il giornalista dal ruolo di delfino del sindaco. Il particolare (e non di poco conto) è che De Magistris ha spinto fino all’ultimo per Annamaria Palmieri, titolare della delega all’istruzione nella sua Giunta. Sandro Ruotolo, dunque, rappresenta il giusto compromesso e la garanzia per una larga coalizione. Oltreché una garanzia di legalità.

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