18enne muore post vaccino ma soffriva di piastrinopenia autoimmune
18enne muore dopo la vaccinazione volontaria con Astrazeneca, ma soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare
18ENNE MUORE POST VACCINO – Camilla Canepa, la ragazza di 18enne morta dopo la vaccinazione volontaria con AstraZeneca, pare soffrisse di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. Al momento è in atto un indagine per verificare se le due patologie fossero o meno indicate nell’anamnesi da presentare prima della somministrazione del vaccino.
In mattinata, al Policlinico San Martino di Genova è avvenuto l’espianto degli organi. Secondo quanto appreso dai colleghi de Il Mattino, è già stato espiantato il fegato, affidato alla staffetta appena partita per l’ospedale di Niguarda (Milano). Lo stesso destino riguarderà, nei prossimi giorni, altri quattro organi. «Un gesto ammirevole, un grande gesto d’amore», ha detto il direttore generale del San Marino Giuffrida commentando la decisione dei genitori di Camilla di donarne gli organi.
I commenti sui social riguardanti la vicenda sono tanti. «Di questa follia tu ne hai pagato il conto più pesante», scrive Marco. «Una ragazza amata. Solo lacrime e gratitudine per una famiglia che ha dato senso a una morte insensata, autorizzando la donazione degli organi», scrive Francesco.
A questi si aggiunge anche il commento del governatore della Liguria, Giovanni Toti, che dice: «Ora da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso? Lo devono dire gli scienziati a Roma, una volta per sempre. Responsabilità e chiarezza. Per fare in modo almeno che questa drammatica morte non sia stata vana. Un vaccino – ha aggiunto il governatore – che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti».
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