Zanzara coreana: ecco perché è il nuovo incubo italiano
Zanzara coreana: resistente al freddo, è il nuovo incubo degli italiani. Ma quali sono i rischi?
Zanzara coreana: A chi di voi, in questi giorni o nelle scorse settimane, non è capitato di dover lottare con delle fastidiose zanzare che sembrano non voler abbandonare le nostre case.
A far chiarezza sulla specie coreana è stato Paolo Gabrieli, zoologo e ricercatore del Dipartimento di bioscienze dell’Università Statale di Milano. Di seguito le sue dichiarazioni: “Sappiamo che punge l’uomo, ma non sappiamo se punga anche gli animali o quale sia la sua preferenza”, spiega all’Adnkronos. E questo non è un dettaglio da poco per capire la sua capacità di trasmettere virus o agenti patogeni. “Non saperlo è un problema perché gli animali trasportano patogeni e questo comporta grossi rischi. Basta pensare al virus della Febbre del Nilo, che circola negli uccelli migratori e passa all’uomo tramite le punture di zanzare”.
Al momento il suo ambiente privilegiato sembra essere la montagna: i ricercatori hanno trovato larve di questa zanzara lungo tutto l’arco alpino, ma anche nella zona di Bergamo e Brescia. “Non abbiamo idea di quale sia il potenziale rischio della sua presenza. Può essere – ribadisce – innocua o può essere rischiosa. Per ora sappiamo, ad esempio, che è capace di trasmettere le filarie, note per colpire i cani. Questo già pone un problema di tipo veterinario”. E, ancora, “potenzialmente sappiamo che può trasmettere il virus Chikungunya o il virus dell’encefalite giapponese. La nostra intenzione è approfondire questi aspetti e la capacità di trasmettere virus”.
Poi non è detto che sia arrivata in Lombardia con il via vai dei voli internazionali. “E’ difficile dire come possa essere arrivata in Italia. E’ vero che con i movimenti di merci e di persone si importano nuove specie, ma la zanzara coreana è stata descritta anni fa a Belluno”. Quindi, una delle ipotesi è che la ‘colonia’ di Bergamo e Brescia sia derivata dalla popolazione che già c’era in Veneto. Oppure, essendo vicina a un hub come Orio al Serio, “può essere stata introdotta da lì ma è una delle ipotesi in campo, mancano dati genetici”. Simile alla coreana è la zanzara giapponese: “Entrambe si stanno diffondendo insieme nel Nord Italia, anche se la giapponese con numeri minori e più a bassa quota”. La differenza con la zanzara tigre è il ciclo di vita più lungo: “Le coreane le troviamo da marzo fino al tardo autunno, le ‘tigri’ vivono d’estate, soprattutto in pianura”. Diversamente dalla tigre, a cui comunque somiglia, la zanzara coreana “è un po’ più grande, è di colore marrone e ha un disegno sul torace. Al microscopio si distinguono facilmente”.
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