Whirlpool: protesta dei lavoratori al Palazzo di Giustizia

Whirlpool, la manifestazione dei lavoratori arriva davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli: “Una multinazionale non può violare le regole e mandare sulla strada più di 350 famiglie”

WHIRLPOOL – Il presidio di questa mattina dei lavoratori della Whirlpool di Napoli davanti al Palazzo di Giustizia, sito nel Centro Direzionale, sfida ancora una volta i poteri forti. Tra i protestanti, inoltre, un fantoccio con le sembianze di Pinocchio, il bambino di legno delle favole un po’ bugiardo, raffigurante il volto dell’Ad di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia.

A questo si aggiungono cartelli per la Repubblica Italiana, musica e slogan del tipo: “Lei è un bugiardo. Se questa fabbrica chiuderà, lei fallirà“, destinato proprio a Luigi La Morgia. Insomma, un bel po’ di movimento di fronte la rigorosità di una istituzione giuridica come quella del Palazzo di Giustizia. Sembra proprio che i lavoratori della Whirlpool non vogliano arrendersi al fine di tutelare le proprie famiglie. “Una multinazionale non può violare le regole e mandare sulla strada più di 350 famiglie” – dichiara questa mattina uno dei protestanti ai colleghi di Napoli Today.

Inoltre, la scelta del giorno in cui protestare non nasce per caso. Nel medesimo giorno di tre anni fa si è svolta, infatti, la prima udienza della vicenda. Proprio nel corso di quel giorno fu presentato ricorso dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm per condotta antisindacale della multinazionale.

I lavoratori si sono recati in corteo, poi, anche davanti alla sede del Consiglio regionale. “In questi tre anni e cinque mesi di vertenza – ha detto il segretario generale regionale della Fiom Campania Massimiliano Guglielmi – abbiamo difeso il lavoro, i diritti e la legalità, praticando tutte le strade. Le iniziative di lotta nei confronti del governo, quelle nei confronti del potere legislativo e stamattina siamo qui per chiedere anche al potere giudiziario di sostenerci, di aiutarci perché siamo convinti che Whirlpool non stia rispettando le regole, le leggi e gli accordi sottoscritti con lo Stato italiano”.

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