20 Dicembre 2020

Virus Inglese: Dobbiamo stare tranquilli, ecco perché

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Virus inglese – Scoperto nel Regno Unito una variante del covid-19. Molti dati confusi ma nessuno certo e pubblicato. L’informazione errata è il vero virus da combattere?

Scoppia il caos in queste ore di una mutazione del virus covid-19 che sarebbe più pericoloso perché più aggressivo e contagioso.

Il virus sarebbe stato scoperto nel sud-est dell’isola britannica e in questi giorni alcuni team di scienziati sta studiando proprio come potrebbe.

Partiamo subito col dire che al momento non c’è alcuna ufficialità del caso.

Le notizie che stiamo apprendendo in queste ore sono molto confuse e soprattutto figlie di un’informazione altrettanto confusa.

Come spiegato anche dal consorzio per la genomica di COVID-19 inglese (https://www.cogconsortium.uk/):

“…al momento non ci sono prove che questa variante (o qualsiasi altra studiata fino ad oggi) abbia un impatto sulla gravità della malattia o che renderà i vaccini meno efficaci, sebbene entrambe le domande richiedano ulteriori studi eseguiti a ritmo”.

Le mutazioni sorgono naturalmente nel genoma della SARS-CoV-2 quando il virus si replica e circola nella popolazione umana.

Questi si accumulano a una velocità di circa una o due mutazioni al mese nella filogenesi globale.

Come risultato di questo processo in corso, molte migliaia di mutazioni sono già emerse nel genoma della SARS-CoV-2 da quando il virus è emerso nel 2019.

Man mano che le mutazioni continuano a manifestarsi, si osservano sempre più nuove combinazioni.

La stragrande maggioranza delle mutazioni osservate in SARS-CoV-2 non ha alcun effetto apparente sul virus e solo una piccola minoranza è probabile che sia importante e modifichi il virus in modo apprezzabile (ad esempio, un cambiamento nella capacità di infettare persone;

  • causare malattie di diversa gravità; o diventare insensibili agli effetti della risposta immunitaria umana, inclusa la risposta generata da un vaccino).

È difficile prevedere se una determinata mutazione sia importante quando emerge per la prima volta, in un contesto di continua comparsa di nuove mutazioni.

La comprensione del loro significato può essere possibile sulla base di un lavoro sperimentale che mostra un legame tra la mutazione e un sottile cambiamento nella biologia del virus.

Le Parole del Professore Bucci

A spiegare ancora meglio ciò che è accaduto e sta ancora accandendo in queste ore è il Professore Enrico Bucci, scienziato e Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia, dalla sua pagina facebook:

“L’idea che in Inghilterra si sia sviluppata una variante sconosciuta del virus (magari più invasiva, più aggressiva o altro) è stata fatta intuire in un comunicato del ministro Hancock che ha parlato senza fare nessun riferimento preciso a dati o alla natura della variante in questione.
Per fortuna esistono i database pubblici.
Allora: apprendiamo dal consorzio per la genomica di COVID-19 che il virus porta in posizione 501 della proteina spike la mutazione N501->Y, cioè la sostituzione di una asparagina con una tirosina.
Questo permette di rintracciare tutti i virus con questa mutazione identificati in Inghilterra, e scoprire che è in espansione da settembre in quel paese un ceppo virale che porta anche la delezione 69/70 (una delle mutazioni a suo tempo trovate espanse nei visoni danesi, ma già nota da tempo).
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Le combinazioni con la delezione 69/70 includono 6 diverse mutazioni sulla proteina spike (N501Y e A570D nel dominio RBD e P681H,T716I, S982A e D1118H in S2).
La combinazione inglese specifica (quella con la mutazione nella spike N501Y) è in espansione almeno da settembre (in rosa nella figura sotto, generata dalla sempre ottima Emma Hodcroft).
Per quello che ne sappiamo, la mutazione N501Y potrebbe variare l’affinità per il recettore umano ACE2, ma non vi è nessuna evidenza che, in associazione con la delezione in posizione 69/70, cambi trasmissibilità, infettività, immunogenicità o pericolosità del virus.
Lo stesso “ceppo inglese”, peraltro, è apparso anche in Sud Africa (dove comincia ora a circolare) e in Australia, dove però si è estinto.
Dunque, in nessun caso ciò che Hancock annunciava può essere definito nuovo, esclusivamente inglese o particolarmente pericoloso.
Diciamo che, al momento, si è trattato di una manipolazione politica dell’opinione pubblica, allarmata senza fornire dati (nemmeno quale fosse la variante di cui si stava parlando).
Per ora, “much ado about nothing”.”

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