Violenza in carcere, isolamento protratto più del dovuto

Violenza in carcere, isolamento protratto più del dovuto: è quello che sarebbe accaduto nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere, a Caserta.

La psicologa accusata di aver firmato il verbale falso, che avrebbe coperto l’atto illecito, è stata sentita a processo. Ecco tutti i dettagli.

Violenza in carcere: imputata una psicologa e 105 agenti penitenziari

I fatti risalgono al 2020: sono 105 gli agenti penitenziari imputati, ma anche funzionari del Dap e medici dell’Asl di Caserta, per violenze a danni dei detenuti. Dodici di questi, però, rispondono anche all’accusa più grave di morte come conseguenza della tortura. L’episodio riguarda un detenuto deceduto a seguito di un lungo periodo di isolamento. Il fatto avrebbe avuto luogo in particolare il 6 aprile, nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere.

A tal riguardo, è stata ascoltata oggi la psicologa che ha ammesso di aver affermato “cose non vere” in un verbale riguardante l’isolamento del detenuto poi purtroppo venuto a mancare. In tale verbale infatti si stabiliva che non si era potuto dare seguito ai 15 giorni di esenzione dalle attività comuni per mancanza di posti letto in stanze singole. Al termine infatti dei 15 giorni, il detenuto, insieme ad altri due con lui in isolamento, aveva diritto a tornare in un’altra stanza, cosa non avvenuta. Il ritorno poteva anche avvenire, infatti, in stanze non singole.

Il verbale, quindi, secondo la procura, avrebbe solo avuto scopo di coprire tale atto illecito. L’uomo è poi venuto a mancare il 4 maggio: della sua morte rispondono appunto 12 imputati, coinvolti nell’oltremodo prolungato periodo di isolamento.

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